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GP3
VICKY PIRIA
Come giudichi la tua stagione 2012?
Molto difficile, dato che ho dovuto affron-
tare un importante salto di categoria, sen-
za forse avere la giusta formazione. Tra la
Formula Abarth e la GP3 ci sono dieci
secondi dal punto di vista prestazionale,
perché la Dallara è una vettura molto velo-
ce, si sente di più l’aerodinamica, con un
telaio diverso e molti settaggi da fare. La
GP3 ti offre poco tempo in pista per adat-
tarti alla vettura. A livello tecnico però,
sono molto contenta perché abbiamo fatto
dei passi avanti, confermati anche dal mio
coach driver Luca Persiani e dagli ingegner
di Trident. Non ho raccolto quanto meri-
tavo e ho fatto qualche errore da debuttan-
te”.
Sei stata la ragazza più costante in campio-
nato, anche se forse è mancato un briciolo
di fortuna in più?
Ho finito quasi tutte le gare del campio-
nato, tranne che nel brutto incidente di
Hockenheim dove è stata colpa mia, e a
Monza, dove invece sono stata tamponata
alla prima curva e non potevo fare molto.
Sono statamolto costante ed in crescita, mi
è mancata un po’ di fortuna e di esperien-
za. DopoHockenheimero ancora sofferen-
te, sono praticamente uscita dall’ospedale
e volata direttamente a Budapest. Inoltre
ci sono state delle situazioni difficili da
gestire dal punto di vista del meteo, quan-
do si tratta proprio di fortuna o sfortuna
nel trovare la pista più o meno asciutta nei
pochi minuti a tua disposizione”.
Come hai trovato l’ambiente GP3 rispetto
a quello delle serie italiane in cui avevi cor-
so sino allo scorso anno?
L’ambiente GP3 è molto bello, perché sei
a contatto con la F.1 e dal punto di vista del-
la visibilità mi ha datomolto. In Italia sono
abbastanza conosciuta ed anche in Euro-
pa, ed è quello che mi serve per trovare
sponsor e continuare a correre in macchi-
na. Lo staff della GP3 è eccellente, sono
sempre di aiuto e di appoggio per ogni
necessità. È anche molto diverso vedere
come siano più severi i commissari sporti-
vi che sono gli stessi della F1 rispetto a
quelli italiani”.
Che programmi hai per questo inverno?
La mia speranza è quella di fare qualche
campionato o gara invernale per miglio-
rarmi e prepararmi al 2013. La GP3 il pros-
simo anno sarà un ulteriore passo avanti
rispetto a quest’anno, perché cambieranno
la macchina. Mi dovrò allenare molto per
domare i 400cv del nuovo motore. Mi tra-
sferirò a Roma dove mi allenerò con il mio
preparatore Marco Rustichelli”.
Il campionato GP3 è finito da un mese.
Come si svolge la tua giornata tipo in que-
sto periodo?
Mi alzo alle otto e vado in palestra sino a
mezzogiorno, poi pranzo e al pomeriggio
continuo ad allenarmi, oppure ho qualche
intervista o servizio pubblicitario. Mi alle-
no molto durante la settimana e torno a
casa solo nel week-end dove faccio un po’
di mantenimento”.
Com’è stato il tuo rapporto con i tuoi com-
pagni di squadra quest’anno?
Sono statamolto contenta quando è venu-
to Nico Muller nei test, perché essendo un
pilota molto veloce e ci ha aiutato molto.
Con l’arrivo di Giovanni Venturini abbia-
mo trovato un buon termine di paragone
dato che è molto più esperto di me. Con
Antonio Spavone eravamo allo stesso livel-
lo perché arrivavamo dal medesimo per-
corso formativo”.
E con gli altri piloti e addetti ai lavori in
generale nel paddock ?
Ci tengo ad essere me stessa ed avere un
buon rapporto con tutti in pista. Abbiamo
molto tempo libero durante il week-end e
c’è la possibilità di stare insieme agli addet-
ti ai lavori della categoria. Sacrifichiamo la
nostra vista sociale per la nostra carriera e
penso sia bello avere dei rapporti di amici-
zia che poi possano proseguire anche al di
fuori del paddock. Quando poi siamo in
macchina è un’altra cosa.
Che ambiente c’è in casa Trident?
Mi trovo molto bene con loro, mi hanno
aiutato molto e mi hanno accolto come se
fossi parte di loro. Sono tutti molto simpa-
tici e gentili, sia i meccanici che il team
principal Maurizio Salvadori o la pierre
Sabina Rosa. Mi hanno insegnato tanto
dagli errori che ho commesso grazie
all’aiuto del mio ingegnere Eduardo Jime-
nez”.