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MOTO GP
GARA A SEPANG
Stefano Semeraro
Un oceano di Pedrosa, una (H)ondata ano-
mala. Il GP di Malesia come capita spesso
da quelle parti – moto o auto non conta - è
finito in mezzo ad un diluvio, interrotto a
sette giri dal termine perché la pista di
Sepang ormai era un torrente, e la classifi-
ca del 13° giro ha confermato ancora una
volta che il mini-spagnolo della Honda, al
momento, è l’uomo da battere del Mondia-
le. Per lui è il terzo successo di fila, il quin-
to nelle ultime sei gare, arrivato stavolta in
condizioni che di solito a Dani piacciono
davvero poco. Ma il Pedrosa di questo fina-
le di stagione è un’iradiddio, un cannibale
totale, come ha dimostrato il sorpasso da
urlo con cui ha sverniciato Jorge Lorenzo,
il suo grande rivale, a 11 giri dalla fine. Le
gomme che ballavano sghembe sull’acqua,
una staccata da equilibristi, con Jorge for-
se troppo arrendevole, ma comunque una
manovra spettacolare. Poco più tardi è sta-
to proprio Lorenzo a invocare la sospensio-
ne, la mano alzata nella pioggia, quando
ancora la direzione gara non si era decisa a
interrompere la… regata. Correre stava
diventando davvero troppo rischioso, e poi
Lorenzo, partito dalla pole, ma in affanno
evidente sulla sua Yamaha, sul collo non
sentiva solo il battere dell’acqua, ma anche
il respiro di Casey Stoner, l’altro campione
dellaHonda, che ormai gli era attaccato agli
scarichi. Ancora un giro, forse due, e l’au-
straliano avrebbe potuto sorpassarlo,
limando ulteriormente la provvista di pun-
ti che ancora consente a Jorge di guardare
al Mondiale da favorito. Con due gare da
correre e 50 punti in palio, a Lorenzo basta-
no un terzo e un quarto posto per mettere
i guanti sull’iride. Pedrosa a Sepang sareb-
be andato avanti anche in mezzo al monso-
ne, per lui e la sua Honda pare che asciut-
to o bagnato non facciano differenza. Ora
però, per riuscire a sorpassare definitiva-
mente Lorenzo nel derby spagnolo che ha
ormai allagato il 2012, dovrà sperare in un
aiuto sostanzioso del quasi-pensionato
Stoner, che in Australia, dove gli hanno
anche già intitolato una curva, sarà all’ulti-
ma gara della carriera davanti al pubblico
di casa. «Pressione? Ne proverei di più se
fossi caduto», ha scherzato Lorenzo alla
fine, dopo aver ammesso di aver rischiato
grosso in pista, anche a causa della scelta
sbagliata delle gomme. «Però può ancora
succedere tutto, una caduta è sempre die-
tro l’angolo».
Meglio, quando c’è un mondiale in ballo,
giocare in difesa, amministrare il vantag-
gio. «Probabilmente Jorge ha capito che
Pedrosa al momento è più forte – ha com-
mentato Valentino Rossi, quinto alla fine
dietro Hayden con una Ducati che sul
bagnato è sembrata rinascere – e si sta
accontentando. Conquistare il Mondiale
vincendo le gare è un’altra cosa, io l’ho sem-
pre fatto, ma alla fine dipende da come ti
senti». E dalla fortuna. «In MotoGP ho
avuto tanti momenti difficili – ha buttato lì
invece Dani il fenomeno – Ma dall’anno
scorso ho iniziato a migliorare e ora sto
bene: sia in pista, dove anche sul bagnato
sono più aggressivo, sia fuori, nei rapporti
con la stampa. Voglio vincere questo Mon-
diale, ma so che mi servirà anche un po’ di
fortuna». Chi la fortuna a Sepang non l’ha
avuta è stato invece Andrea Dovizioso, che
dopo aver toppato la partenza, perdendo
molte posizioni, era riuscito a risalire al
terzo posto, insidiando Stoner e lasciando
capire di potersi battere addirittura per la
vittoria. Invece, quando è arrivato l’acquaz-
zone splash! Il Dovi è scivolato via, riuscen-
do poi a rialzarsi, ma chiudendo solo 13esi-
mo.