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Guido Rancati
Dice un po’ gli spiace che il suo testa a testa con Séba-
stien Loeb sia durato poco e c’è da credergli. Ma il ram-
marico di Mikko Hirvonen è largamente sopraffatto
dalla gioia per la sua prima, attesissima vittoria con e
per la Citroen. Oddio, questa conquistata sull’aspra
terra sarda sarebbe la seconda, ma la prima, quella
ottenuta in Portogallo qualche mese fa, non ha lascia-
to traccia negli annali: i commissari tecnici avevano
trovato una qualche irregolarità nella DS3 vuerrecì
affidatagli e gli sportivi l’avevano cancellata prima
ancora che avesse avuto il tempo di assaporarla.
In un certo senso avevamo un debito nei suoi con-
fronti”, osserva Yves Matton a bocce ferme. Senza
nascondere la soddisfazione che a dare alla Doppia
Spiga l’ennesimo successo di una stagione trionfale sia
stato proprio il Pallido di Jyvaskyla, l’eterno secondo,
il (quasi) sempre piazzato. Aggiunge il belga che a ini-
zio stagione ha preso in mano le redini di una squadra
che nel passato più o meno recente aveva vinto mol-
tissimo, ma che era uscita un po’ ammaccata dall’esa-
sperata rivalità di un anno fa fra Loeb e Ogier: “Mik-
ko, con i suoi risultati, è stato molto utile alla causa. E’
anche merito suo se avevamo potuto festeggiare il tito-
lo costruttori con due gare di anticipo. Vero, verissi-
mo: i cinque secondi e i tre terzi posti rastrellati nelle
prime undici gare hanno portato fieno di qualità alla
cascina di Versailles. E hanno contribuito a ridare
serenità – ammesso che un po’ l’avesse persa – all’Ex-
traterrestre. Consentendogli di gareggiare senza l’as-
sillo di pensare troppo agli interessi del costruttore
transalpino Tanto, male che andasse, c’era sempre il
finlandese a salvare il bilancio aziendale. Come,
appunto, è stato nell’isola dei Quattro Mori.
Nella quattro giorni isolana non è stato quello che ha
vinto più prove, Hirvonen. Con cinque centri, Mads
Ostberg ha fatto un tantino meglio di lui che ne ha col-
lezionati quattro. Ma del poker di favoriti è stato l’uni-
co a non sbagliare. L’unico a evitare le trappole fatali
a Loeb, a Solberg e a Latvala. Non è una novità: nelle
sue centotrentasei presenze nella serie iridata, la sua
percentuale di ritiri è bassissima. Sedici per cento,
dicono le statistiche che pure tengono conto dei kap-
paò causati dai guasti meccanici e della soffertissima
stagione con la Subaru che già aveva smesso di essere
una squadra di prima fascia. In compenso, nelle dieci
stagioni di frequentazioni mondiali ha rastrellato
quindici vittorie e sessanta podi, nove dei quali que-
st’anno. In compenso, per quattro volte è stato vice-
campione del mondo. “Il titolo è quello che ancora gli
manca e l’anno prossimo faremo tutto il possibile per
dargli il materiale necessario a vincerlo”, promettono
alla Citroen. Hirvonen ne prende atto e sorride senza
parlare. I proclami roboanti non fanno parte del suo
repertorio.
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MONDIALE RALLY
ITALIA/SARDEGNA