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Vettel, dall’alto della sua classifica, e dei suoi 205 giri consecutivi corsi in testa
dal 23esimo giro del GP di Singapore, ha fatto spallucce. «La competizione è fra
i due team e fra tutti i loro componenti», ha risposto. «Non credo che la sua sia
una dichiarazione corretta nei confronti dei membri dei due team». Seb fa il per-
fettino, ma dal punto di vista di Fernando la rabbia è comprensibile: appena
qualcosa inizia ad andare storto alla Red Bull, Newey sfodera quadernetto e rapi-
dograph e s’inventa una nuova magia. A Maranello, invece, da due anni sono
impelagati con i calcoli che non tornano per colpa di una galleria del vento che
funzionamale, e che impediscono alle novità, soprattutto aerodinamiche, di ave-
re un effetto decisivo sulle performance della vettura. Nando ha tanta pazien-
za, ma anche quella sta per finire. E anche se Sebastian ha smentito (ma quan-
to sinceramente?) le voci di un suo prossimo passaggio alla Ferrari («non ci pen-
so affatto, sono concentrato su quello che stiamo facendo alla Red Bull»), oltre
a Marko (“Seb rimane con noi fino a tutto il 2014”) qualche fastidio e qualche
prurito Alonso addosso se lo deve sentire. «Ho corso al 120 per cento, e al tito-
lo ci credo ancora al 100 per cento – ha ribadito domenica l’asturiano a Noida
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avete visto cosa è capitato aWebber con il Kers? Può capitare a chiunque. Pos-
siamo lottare con la Red Bull, ma non ancora batterli. Ad Abu Dhabi avremo
delle novità, speriamo ci facciano fare dei passi in avanti». Orgoglio, ma anche
un filo di pregiudizio sotterraneo sulla reale capacità del suo team di mettergli
sotto al sedere una F2012 in grado di cancellare il sorrisino ironico dalla faccia
di Vettel. Una frecciatina al team che dovrebbe servire, come quel rincorrersi a
fine gara di tentativi di giro veloce fra lui e Vettel, poi entrambi beffati da Jen-
son Button, a urlare al mondo: il pilota più forte sono io, Seb è solo chiacchiere
e diffusori. «Se il nemico ti spezza la spada – ha deciso poi di twittare Alonso,
ispirandosi al suo samurai di riferimento – combatti con le mani. Se ti taglia le
mani prendilo a spallate, e alla fine usa i denti». Quei denti che oggi Fernando
sta mostrando un po’ a tutti. Dentro e fuori casa.
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