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Stefano Semeraro
Se la Ferrari è sembra l’Italia del Mundial dell’82, allora lui dovrebbe sembrare Bearzot. Il “vecio” della Rossa è
Stefano Domenicali, che non ha né le rughe né gli anni del mitico Enzo quando si trovò a trasformare una mezza
disfatta nel più grande dei trionfi dell’Italia calcistica. Ma che dietro gli occhiali neri sta perdendo anni di vita per
tenere insieme squadra e pilota, strigliare gli ingegneri, difendersi dalla stampa e continuare a mantenere vivo il
sogno mondiale. Mica facile, in questo fine stagione tormentato e di nuovo tutto in rimonta. «Fernando ha fatto
una gara straordinaria – ha detto il mister della Ferrari – mentre Felipe è stato bloccato da un calcolo sbagliato
della quantità di benzina (quanti calcoli sbagliati, uffa…ndr). E’ stato bravo a controllare Raikkonen, ora però dob-
biamo avvicinarci alle Red Bull, specie in qualifica». Ma farete in tempo? E ne sarete capaci, viene da chiedergli,
visti gli scarsi sviluppi che finora sono stati portati in pista in questo finale di stagione? «Come ho detto a mio
cugino, anche l’Italia di calcio del 1982 non era la squadra più forte, ma alla fine ha vinto il Mundial». Anche se
nel team la temperatura deve essere alta, lo dimostrano gli scatti di Alonso, e la pressione dall’esterno è sempre
enorme, Domenicali stira sorrisi e tira avanti. E’ il momento in cui nessuno deve perdere la calma, lui per ultimo.
Chi invece la calma l’ha ritrovata è Christian Horner, che nel parallelo calcistico dovrebbe essere Helmut Schon
o Jupp Derwall, ct della Germania di quei tempi, e che in effetti guida un wunderteam che di tedesco ha parec-
chio: la lingua del suo boss austriaco Dieter Mateschitz e tutta la grinta made in deutchland di Sebastian Vettel.
«
Peccato per la doppietta mancata – ha sorriso Horner dopo il GP - purtroppo il Kers di Webber a partire dal
20
esimo giro si è molto surriscaldato (ma possibile succeda sempre a lui?, ndr), comunqueMark è riuscito comun-
que a tenere dietro Hamilton. Le scintille sotto il fondo di Vettel? Abbiamo controllato la telemetria, era tutto a
posto». Ora c’è la volata finale, tre gare di fuoco, ma la Red Bull parte decisamente avanti. «Abbiamo fatto quat-
tro ottime gare, la macchina è buona, ma per il futuro non ci sono garanzie. Alonso dice che è sicuro al 100 per
cento di vincere? Parlare costa poco. Ma è vero che è stata una stagione imprevedibile, e soprattutto Alonso è un
grande combattente ed è sempre là». Come Paolo Rossi in Spagna nell’82. In agguato che dalla panchina Mister
Domenicali gli spieghi da dove arriverà il cross giusto per buttare la palla dentro.
DOMENICALI
COME
BEARZOT?
Il team principal della Ferrari paragona il momento del Cavallino all’Italia
del mondiale di calcio del 1982, il suo rivale Horner si rammarica
per la mancata doppietta. Anche tra i “capi” non manca il confronto