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NDO ROSSO
Come nel film di Dario Argento la tensione è sempre altissima. Il mercato dell'auto in Italia scende
ancora di due cifre e tanti iniziano a domandarsi se ci sono ancora margini per una ulteriore caduta
Marco Marelli
Non è andato bene ottobre: -12,39%! A nulla serve
ricordare che sarebbe potuto andare anche peggio se
non ci fossero stati quei due giorni lavorativi in più
rispetto all'ottobre dello scorso anno. A dieci mesi del-
l'inizio 2012 in Italia si sono vendute 1.207.860 auto-
mobili con un calo del 19,72% rispetto ai primi dieci
mesi del 2011 che avevano portato a 1.504.528 automo-
bili. La caduta del mercato italiano è di quelle impor-
tanti e bisogna iniziare davvero a domandarsi il moti-
vo. Il primo sgambetto sta nella crisi, il secondo nell'as-
soluta indifferenza politica per il settore auto, il terzo
per l'accanimento contro chi possiede un'auto da parte
della pubblica amministrazione. Ricordiamo i limiti di
velocità con sanzioni pesantissime, i controlli da guar-
dia e ladri tra Polizia e automobilisti, ora anche con a
Guardia di Finanza, i limiti di accesso alle aree urbane,
la confusione sulle norme antinquinamento, il costo di
bolli e assicurazioni, la follia dell'IPT... Ma anche va det-
to che poco è arrivato in aiuto da chi in questo settore
opera: ricordiamo politiche commerciali aggressive del
presente e del passato che da un giorno all'altro hanno
svalutato il valore di molti modelli per raggiungere gli
obiettivi alla faccia della tutela dei propri clienti consu-
matori che si sono sentiti traditi. Il risultato ha portato
ad un allontanamento, a un disinteresse per l'automo-
bile che oggi da straordinario oggetto per la mobilità
individuale è diventata fardello pesantissimo da cui
liberarsene il più possibile. Anche rinunciandovi ricor-
rendo magari al car pooling: altra bell'idea per allonta-
nare i giovani dall'automobile definitivamente. Secon-
do alcuni attenti osservatori il mercato dell'auto scen-
derà ancora, secondo altri con i capelli bianchi è la soli-
ta giostra che prevede periodi di vacche grasse e di vac-
che magre. Questi dicono che ne hanno viste tante a
partire dalla crisi petrolifera degli anni settanta con
benzina razionata e blocco del traffico. Secondo noi
invece entrambi non hanno colto il vero problema: l'au-
to ha stancato. E se non si fa qualcosa per questo setto-
re il rischio è di trovarsi in una piccola minoranza.
Insomma il rischio che l'automobile diventi in Italia una
specie da proteggere è assoluta convinzione.
GPL sugli allori
Le automobili alimentate a GPL a ottobre hanno visto un segno
+ del 190,43% (da 5.091 a 14.786 unità). Forte è andata anche
l'alimentazione a metano: a ottobre le immatricolazioni di auto
a gas naturale sono cresciute del 48,71% da 3.408 a 5.068
unità. Buona performance anche per le ibride con consegne
passate da 379 a 874 unità. La crescita dell'alimentazione a
GPL si spiega con l'offerta pesante da parte di molti
costruttori che in rete offrivano bonus di sconto pesanti.
Crollo Ferrari e Maserati
La tassa sulle vetture di lusso continua a penalizzare: Maserati
ha perso il 52%, Ferrari più del 47%. Per il Tridente bisogna
ricordare che ha in uscita a breve la nuova Quattroporte e
quindi il modello attuale oramai pochi lo cercano; per Ferrari il
discorso è un po' più difficile in quanto ha una gamma fresca e
ampia come mai nel passato ma ciò non sembra bastare per
conquistare clienti. Sempre con segno meno a due cifre pure
Volkswagen e decisa battuta di arresto per GM con un -28,26%.
La crisi di GM non sembra essere finita.