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FORMULA 1
FERRARI DRIVER ACADEMY
Dario Lucchese
Quasi 600 Cv, la differenza tra una F.3 e la
Ferrari di F.1. Un vero e proprio “salto nel
buio”, quello che i tre giovanissimi selezio-
nati per provare a Vallelunga la F60 del
2009,
sono stati dunque chiamati a compie-
re venerdì 9 novembre. Ciò nonostante, sia
Daniel Juncadella, neo-campione della F.3
Euro Series e del FIA F.3 European Cham-
pionship, che Riccardo Agostini ed Eddie
Cheever Jr. (ovvero i due protagonisti asso-
luti della serie tricolore 2012), si sono meri-
tati la promozione a pieni voti. Per lo spa-
gnolo un dieci e lode, a fronte del migliore
responso di 1’18”5 ottenuto al termine del-
la giornata. Bravi comunque tutti. Perché
bisogna pure ricordare che Agostini, 18 anni
padovano, era alla sua prima stagione nel-
la categoria cadetta dopo due anni di
F.Abarth: il veneto, che al suo debutto si è
laureato campione italiano e Rookie (al
momento in cui scriviamo rimane ancora da
assegnare il titolo European che è “sub iudi-
ce”), ha impressionato per come si sia velo-
cemente adattato alla maggiore potenza
della monoposto ex Raikkonen e Massa,
facendo segnare un considerevole 1’19”6.
Per Cheever, 19 anni romano e figlio del-
l’americano di Roma, un battesimo del fuo-
co senza sbavature, caratterizzato viceversa
da una buona progressione. Un test impor-
tante, che non è stato solo un premio, ma
anche una buona vetrina internazionale e
l’opportunità, da parte di FDA, per valuta-
re tre nuovi volti. Un premio che la Ferrari
Driver Academy, assieme ad Aci-Csai, ha
nuovamente rinnovato (risale al 2008 la
prima edizione di questa iniziativa sicura-
mente lodevole), pur non essendo stato
ancora confermato per il 2013.
In tre dunque sulla Rossa, per affrontare i
4085
metri del circuito capitolino, permoti-
vi di sicurezza rallentato dalla chicane col-
locata in fondo al rettilineo. Il primo a calar-
si nell’abitacolo della Ferrari è stato proprio
Juncadella. Il 21enne catalano, nel 2012
numero 1 con la Prema della serie continen-
tale, è stato quello che ha girato più degli
altri. Quasi 50 le tornate da lui completate,
impiegando differenti set di gomme. Dalle
dure usate fino alle “soft” nuove, con cui ha
realizzato il miglior crono. Più basso (e non
di poco) anche rispetto a quello fatto segna-
re nel 2011 da Sergio Campana, che aveva
staccato con la stessa vettura 1’20”6, ben-
ché in condizioni di asfalto sicuramente
migliori. Quando è rientrato definitivamen-
te ai box, Daniel ha ricevuto i complimenti
di Luca Baldisserri. E non poteva essere
diversamente, dal momento che non ha
commesso alcun errore. A suo favore c’era-
no i tre anni di esperienza in F.3 (che non
sono pochi), ma bisogna pure dire che per
lui l’unico approccio con una vettura più
potente era avvenuto poche settimane pri-
ma a Barcellona, in occasione dei test della
GP2 a cui aveva preso parte con il team
Rapax. Stesso discorso per Agostini e Chee-
ver, che sul circuito di Montmeló avevano
entrambi provato con Coloni. Cheever è sta-
to quello che a Vallelunga, con la Ferrari, ha
preso meno rischi. Il suo migliore responso
è stato di 1’20”3, dopo avere percorso una
quarantina di giri impiegando tre set di
gomme. Frenata e tempi di reazione, sono
stati i due aspetti che lo hanno particolar-
mente impressionato. 26 giri per Agostini,
che da una parte si è dimostrato velocissi-
mo, ottenendo alla prima uscita con gom-
me morbide 1’19”6. Dall’altro è stato parti-
colarmente sfortunato, lamentando prima
una posizione di guida infelice (tutti e tre
hanno utilizzato lo stesso sedile, adattato
con la gomma piuma). Quindi fermandosi
dopo un paio di tornate per un problema al
cambio che ha costretto i meccanici ad
approntargli la vettura di riserva dopo una
lunga sosta ai box. Quindi, con la pista che
calava di grip, a metà pomeriggio ha otte-
nuto il “tempone”, finendo però in testaco-
da alla tornata successiva, epilogo di una
lunghissima giornata. Adesso, sia Juncadel-
la che Agostini e Cheever, torneranno alla
realtà. Per il primo le prospettive per il pros-
simo anno spaziano tra la stessa GP2 ed il
DTM. Agostini sembra guardare invece alla
GP3, mentre Cheever potrebbe approdare
nella F.3 Euro Series.