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F.3 OPEN
NICCOLÒ SCHIRÒ
Antonio Caruccio
Niccolò Schirò è il nuovo campione della
European Formula 3Open. Diciottenne di
Lainate, è stato sicuramente la più gran-
de sorpresa dell’anno rimontando, senza
mai abbattersi, il distacco che in classifi-
ca aveva accumulato dal compagno Gian-
marco Raimondo, battuto proprio all’ulti-
ma gara.
Ti aspettavi di poter ottenere questo
risultato ad inizio anno?
Ogni pilota pensa di poter vincere, altri-
menti non faremmo questo lavoro. Crede-
vo di poter lottare per il podio in tutte le
gare, ma non ne avevo ancora vinta una.
La macchina nuova è arrivata tardi, ma
nonostante tutto il team RP è riuscito a
recuperare in fretta rispetto alle altre
squadre che hanno vinto ad inizio anno”.
Però il tuo campionato è comincia-
to in salita.
Nella prima gara sono stato buttato fuo-
ri per un rocambolesco incidente avvenu-
to nelle prime fasi. Onestamente non pen-
savo che quel ritiro, col senno di poi,
avrebbe potuto fare la differenza, ma inve-
ce è stato il mio unico zero, a dimostrazio-
ne di quanto io sia risultato costante per
tutta la stagione”.
Poi è arrivata la vittoria di Le Castel-
let.
La situazione si è sbloccata di colpo in
luglio. Già nelle altre gare ero pronto per
vincere, sia come competitività che come
convinzione e prestazione, ma ogni volta
qualcosa andava storto. Poi, in Francia
tutto ha iniziato ad andare per il verso giu-
sto. Pole position, giro veloce e vittoria in
entrambe le corse. Una grande soddisfa-
zione anche perché sono stato l’unico pilo-
ta nell’Open sino ad ora a conquistare
questo full di risultati in un week-end”.
Dopo la grande gioia estiva, unbrut-
to incidente ha rischiato di porre
fine alla tua carriera...
Ad un certo punto ho rischiato di perde-
re non solo il titolo, ma la possibilità di
correre e se non ci fossero stati mio fratel-
lo, Marco (capo macchina) e il papà di
Alex Toril forse sarebbe potuta andare
anche peggio. In un incidente a Vairano,
su cui nonmi soffermo perché ci sono del-
le azioni legali in corso, ho riportato delle
ustioni di secondo e terzo grado al braccio
sinistro. Tutto questo a cinque giorni dal-
la gara di Budapest, dove non pensavo
nemmeno di poter correre”.
E come andò in Ungheria?
Sorprendentemente bene. Riuscii persi-
no a salire sul podio e già nei test ottenni
tempi competitivi. Non è stato facile, e tut-
tora non lo è, perché sono mancino e ho
dovuto completamente cambiare le mie
abitudini. In macchina il braccio non mi
fa poi tantomale, ma le ustioni sono anco-
ra presenti e penso che solo con questa
pausa invernale potrò sistemare la situa-
zione”.
Nonostante il problema al braccio
non ci hai messo molto per tornare
al successo.
La gara successiva a Budapest era quella
di casa a Monza. Davanti al mio pubblico
ho conquistato due vittorie davvero incre-
dibili. Sul bagnato è arrivata una rimonta
che onestamente non credevo nemmeno
possibile, e sull’asciutto ho facilmente
dominato avvicinandomi alla leadership”.
Hai sempre pensato di poter con-
quistare il titolo nelle ultime gare?
Ad essere sincero c’è stato un momento
in cui durante il week-end di Barcellona
pensavo che tutto potesse essere compro-
messo, perché nelle prove libere e nei test
non eravamo velocissimi e il mio avversa-
rio avrebbe dovuto solo amministrare la
situazione. Poi in qualifica il mio ingegne-
re ha trovato una soluzione che ci ha per-
messo di conquistare la pole position e da
lì tutto ha avuto una svolta”.
Al via di gara-2 a Barcellona avevi
un solo punto di ritardo da Raimon-
do, ma con l’arrivo della pioggia tut-
to sembrava compromesso
Partivo dalla seconda fila insieme a lui,
ed alla seconda curva mi ha colpito, ma la
peggio l’ha avuta lui piegando la sospen-
sione in un altro contatto. Avevo mante-
nuto la sesta posizione, ma con la pioggia
nel rettifilo opposto ai box sono finito lar-
go, e complice anche il cambio gomme,
sono rientrato in pista quattordicesimo
con oltre un minuto di ritardo dalla vetta,
ma il mio diretto avversario era ancora
alle mie spalle. A quel punto non avevo
nulla da perdere, al restart ho iniziato a
superare in ogni parte della pista nono-
stante l’aderenza fosse precaria e in tre
giri ho rimontato dieci posizioni, chiuden-
do quarto e dimostrando di aver vinto
questo titolo in pista con grinta e determi-
nazione”.
Poi un contatto all’ultima curva pro-
prio con Raimondo ha rischiato di
farti perdere il campionato.
Nei giorni successivi alla conquista del
titolo si è molto parlato di questo. Onesta-
mente non ho capito come mai un pilota
con tre anni di esperienza in Formula 3
fermi la macchina in mezzo alla pista, ma
non penso certo che sia stata una mano-
vra dolosa, anche perché se così fosse sta-
to i commissari avrebbero preso dei prov-
vedimenti. Io ho rallentato quando sono
arrivato all’ultima curva perché via radio
ero stato avvisato che c’era una vettura
ferma, stavo seguendo una linea da asciut-
to all’interno e non l’ho potuto evitare.
Sono comunque riuscito a portare a ter-
mine la mia gara nei metri che mi separa-
vano dalla bandiera a scacchi con tre ruo-
te”.
Hai già provato la Formula 3.5 in un
test a Barcellona, e la riproverai ad
Alcaniz. Stai pensando di fare il sal-
to di categoria?
Sicuramente dopo due anni di Formula
3,
e con un titolo in tasca, fare il salto di
categoria è quasi una scelta obbligata.
Naturalmente il monomarca Renault è
una delle ipotesi che sto prendendo in
considerazione, ma devo anche capire
quale sarà il budget che avrò a disposizio-
ne e vedere se qualche squadra crederà in
me e in quello che ho dimostrato in pista
venendomi incontro sotto questo aspet-
to”.
Come andò quel test?
Né bene, né male. Venni chiamato da
BVM Target la domenica in quanto aveva
una macchina libera e il martedì ero già in
vettura. Ho lavorato con la squadra facen-
do un lavoro di apprendimento con dei
long run perché ad ogni giro miglioravo
dato che mi adattavo a questa vettura. Ho
trovato un po’ di difficoltà col braccio sini-
stro essendo una macchina decisamente
più complicata e difficile della F.3, ma per
Alcaniz mi farò trovare pronto”.
Cosa fai nella tua vita oltre correre?
Mi alleno presso il Driver Program di
Forlì e studio. Sono al quinto anno e avrò
gli esami di maturità a giugno per diven-
tare perito informatico”.