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V8 SUPERCARS
IL DIARIO
Max Papis
Un abbraccio a tutti gli amici di Italiaracing
Magazine e tutti gli Italiani. Approfitto dello
spazio concessomi dagli amici della
redazioni per farvi entrare in un mondo
lontano e super affascinante la V8
Supercars in Australia. Il campionato si
svolge su varie tappe prevalentemente in
Australia, ma con delle trasferte ad Abu
Dhabi , Nuova Zelanda , Tasmania, Dubai e
dal 2013 in Austin Texas in USA . Le
macchine sono molto particolari, una via di
mezzo tra un GT e una Nascar , trazione
posteriore, grande V8 sotto il cofano
anteriore da 600 HP, cambio sequenziale
alla sinistra del pilota, posizione di guida
sulla destra (si in Australia viaggiano come
in UK dalla parte opposta), telemetria, ma
non esasperata , nessun aiuto per pilota
come traction control o controllo
differenziale, un asse fisso invece del
differenziale , gomme Dunlop , macchine
che assomigliano alle vetture di serie e il
coinvolgimento di Ford, GM con il marchio
Holden, Nissan e Mercedes . Una cosa che
mi ha sorpreso, e piaciuta tantissimo a
Surfers Paradise, gara dove sono stato
invitato assieme ad altri piloti internazionali
ad affiancare I piloti regolari in 2 gare da
300
Km , è stata la professionalità altissima,
all’europea F.1 per intenderci , legata ad una
spettacolarità ed un senso di rispetto per il
pubblico pagante simile alla gare Nascar
USA .
Le partenze da fermo sono state spettacolari
,
forse anche troppo! E l’intervento della
pace car ha creato delle gare appassionanti
per tutti, sia per noi piloti sia per gli oltre
160.000
spettatori seduti nelle tribune,
trasformando Surfers Paradise in una
grande festa durata una settimana intera,
con esibizione di surfisti , modelle con
vestitini ridotti sulla griglia di partenza e nei
garage e tanto altro. Il colore non è mai una
brutta cosa e due gare identiche il sabato e
la domenica con due qualifiche separate,
due partenze e due podi… insomma paghi
uno e prendi due. Se a ottobre del prossimo
anno state pensando ad una vacanza da
corsa, vi consiglio questa gara. Io vi ho
portato tutta la mia famiglia e tra foto con
canguri, koala spiaggie bianche, surf e
parchi divertimento ho faticato a dire ai
miei bambini che si doveva tornare a casa.
Un saluto dagli USA in trasferta in Australia
dal vostro inviato speciale.
Per quanto riguada la mia gara, e stata in
salita, ma con grandi soddisfazioni . Sono
rimasto dentro il cockpit per 80 delle 103
tornate della gara lasciando la macchina a
Steven Johnson nei top 12 per poi avere un
problema al retrotreno che ci ha relegato a
finire solo nei top 16. La domenica e stata
un altra storia, in qualifica ogni volta che
Steven metteva un set nuovo per fare la
differenza usciva la bandiera rossa , fino a 5
minuti dalla fine eravamo P28 poi il
miracolo un giro libero e P14. Nella seconda
gara il mio compito e stato difficile, ma mi
ha dato molta soddisfazione. Sapevamo di
non avere la velocità per competere per la
vittoria, allora abbiamo puntato su una
diversa strategia, ho anticipato il primo pit-
stop e senza cambiare le gomme abbiamo
rifornito e stracciato il pit-stop successivo ,
ma nel frattempo la barra antirollio
posteriore si e rotta ed ho dovuto
inventarmi la maniera di guidare la
macchina al limite con un set up
compromesso . La nostra strategia però,
stava pagando e dopo aver lasciato la
macchina a Steve nelle migliori condizioni,
all’ultimo giro ci siamo trovati P6 uscendo
dall’ultima curva, ma un calcolo errato dei
consumi ci ha fatto rimanere a secco a 300
metri dal traguardo finendo P12, vicino al
P10 che nel 2010 è stato il miglio risultato
della macchin , un’avventura sempre
all'attacco.