ITALIA
9
Fregato da un dadino della barra posteriore, anziché dalla probabile pole è partito dalla quinta fila. Poco male, ha avviato una pode-
rosa rimonta, ha rischiato di finire in tribuna causa Vettel, ma ha tenuto duro, lo ha ripreso e senza movimenti vendicativi lo ha infi-
lato. La depressione post Spa è svanita sul podio monzese.
SINGAPORE
7,5
Non ha la miglior macchina del lotto, a Singapore è chiaramente inferiore a McLaren e Red Bull. In qualifica fatica, ma in gara Alon-
so ci ha messo del suo come sempre e poi con un po’ di fortuna si è preso il podio.
GIAPPONE
4
Al via sembrava Grosjean, con quel perentorio taglio di pista, da destra verso sinistra. Poi un ulteriore minimo spostamento verso
sinistra che ha provocato la collisione col povero Raikkonen, che non sapeva più dove mettersi. Brutte anche le parole dette una vol-
ta tornato ai box quando ha minimizzato il secondo posto di Massa ed è sbottato per la mancanza di sviluppi della Ferrari. L’uomo
squadra è inciampato. Certo, non può fare sempre miracoli e un errore ci può stare. Ma lo stile non si compra...
COREA
8
Ottima partenza, va all’assalto delle Red Bull, ma non ce la fa. E allora si mette buono in terza posizione attendendo gli eventi, che
però non arrivano. Di più non poteva fare.
INDIA
10
La qualifica non è stata perfetta, battuto dalle due McLaren, ma in gara ha fatto l’Alonso liberandosi in fretta di Button e Hamilton
e poi mettendo ansia a Webber per tutto il GP. Finché l’australiano si è arreso, sfiancato dal Kers assente e anche dallo spagnolo.
ABU DHABI
9
La qualifica non la si azzecca mai, resta un mistero come mai visto che in gara i tempi arrivano. Bei sorpassi su Webber e Maldona-
do, grande stratega come sempre, ma rimane la sensazione che sia mancato qualcosina. Alcuni (in Italia) si sono sorpresi del fatto
che la Ferrari non tenesse il passo della Lotus, ma sembrano aver dimenticato che c’era un Raikkonen particolarmente ispirato al
volante della E20. Il fattore umano conta solo per Alonso?
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