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IL GESTORE
Massimo Costa
Bravo e fortunato. Non capita spesso di vincere un Gran Premio del gene-
re, lui c’è riuscito. Grazie a una prima parte di gara incredibile, nella qua-
le ha saputo tenere un ritmo elevato nonostante le gomme slick, mentre
gli altri si fermavano per montare le rain. La pioggerella temuta si è eva-
porata, la pista è tornata ad asciugarsi in traiettoria e lui, che aveva tenu-
to “botta”, si è trovato ancora più avvantaggiato perché i suoi rivali intan-
to tornavano in pit-lane per rimettere le slick. Con lui, anche Nico Hul-
kenberg che aveva adottato la stessa strategia, riuscendo a superarlo. Bra-
vissimo Button nel leggere la corsa e nel gestire gli pneumatici, una abi-
lità che spesso gli ha permesso di vincere e convincere anche se ultima-
mente, in altre gare, era andato in tilt in più di una occasione per la dif-
ficoltà nel mandare in temperatura le gomme. Di pit-stop ne ha fatti due
e la prima safety-car, per detriti in pista, ha rovinato tutto il lavoro fatto
perché il gran vantaggio acquisito da Hulkenberg e lui, di quarantasette
secondi, è svanito come nulla fosse. Va anche detto che Button, nei primi
dieci giri, ha tenuto il passo del poleman Lewis Hamilton col quale ha
ingaggiato un divertente, duro, ma corretto duello. Che lo ha visto preva-
lere. Dopo il restart dalla safety-car, Hamilton lo ha superato e Button
pareva ormai sicuro al terzo posto. Finché, l’incidente tra il compagno di
squadra e Hulkenberg, lo ha riproiettato al comando. Con l’aumento del-
la pioggia, Jenson non si è fatto prendere dall’emozione: “Chiunque abbia
corso oggi con queste condizioni meteo incredibili merita rispetto”, dice
Button consapevole di aver portato a termine una vera impresa, “era mol-
to difficile mandare in temperatura le gomme, non si capiva bene se quel-
le che avevi in certe fasi della corsa fossero giuste ed era impossibile para-
gonare i propri tempi a quelli degli altri per cercare di intuire quale fosse
la migliore soluzione. Troppo differenti le condizioni da pilota a pilota.
Ho parlato un sacco con il mio ingegnere di pista Dave Robson per sco-
prire cosa poteva funzionare e cosa no. Nei primi dieci giri la lotta con
Hamilton è stata molto divertente, ora è un peccato che lui lasci la McLa-
ren, ho trascorso anni molto belli con lui. Nel finale, quando sono torna-
to al comando, la pioggia si è fatta intensa e l’ultima curva era molto peri-
colosa, c’eramolta acqua. E difatti Di Resta ha sbattuto. Poco prima anche
io ho rischiato molto in quel punto”.
Dopo le vittorie di Melbourne e Spa, l’inglese ha
chiuso al meglio una stagione di alti e bassi che lo
ha visto piazzarsi al quinto posto finale in
campionato, e sul circuito di San Paolo ha saputo
leggere molto bene la gara impiegando pneumatici
da asciutto nei primi giri quando pioveva