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NASCAR
BRAD KESELOWSKI
Marco Cortesi
Brad Keselowski non è più solo quello che,
durante una lunga bandiera rossa a Daytona,
tirò fuori il telefono e si mise a twittare. Non è
nemmeno più solo quello che, trovatosi a duel-
lare con Carl Edwards per la vittoria a Tallade-
ga nel 2009, rispose con grinta alle sue intimi-
dazioni facendolo finire (senza alcuna respon-
sabilità) nelle reti e regalando la prima - e fino-
ra unica - vittoria al teamPhoenix. Certo, rimar-
rà forse per un po' di tempo quello che si è fat-
to intervistare da Speed TV e dalla ESPN sbron-
zo dopo i festeggiamenti per il titolo 2012, però
il concetto è un altro. Oltre a delle qualità di gui-
da eccezionali, una grande visione tattica e
soprattutto competenza dal punto di vista tec-
nico, Keselowski si è affermato restando sé stes-
so, con qualche piccola follia, in un periodo di
furia moralizzatrice contro qualunque cosa sia
genuino e lontano dal concetto di "Big Jim" che
la NASCAR vuole promuovere. AMiami, il ven-
tottenne del Michigan ha chiuso una marcia
straordinaria portando al trionfo il teamPenske
(
al primo titolo) ed il marchio Dodge (fuori dai
giochi da oltre trent'anni) e ora è in corsa per
diventare uno dei piloti "top" della storia recen-
te raggiungendo gente del calibro di Jeff Gor-
don e Jimmie Johnson. Lo ha fatto con la stes-
sa solidità che aveva dato a Johnson i suoi cin-
que titoli e che, senza l'esplosione di una gom-
ma e di un motore, gli avrebbe probabilmente
dato il sesto. Non c'è da stupirsi. Keselowski è
stato allevato in modo simile a Johnson: arriva-
to al professionismo relativamente tardi, senza
battere record di precocità, è stato fatto progre-
dire metodicamente nel programma "primave-
ra" del teamHendrick. Non trovando posto nel-
la squadra di punta della Sprint Cup Series, ha
poi accettato l'offerta del "Capitano" che, così
come aveva fatto Rick Hendrick con Johnson,
gli ha costruito attorno una squadra di alto livel-
lo. E anche in questo caso, c'è stato un capo-
ingegnere di provata esperienza, Paul Wolfe,
che con Brad ha lavorato per tre stagioni. Come
sempre, quando arriva, il successo non ha mai
una sola ragione alle spalle. Ora, Keselowski
dovrà ripetersi, ed il prossimo anno avrà per le
mani una Ford Fusion. Il marchio dell'ovale blu,
nonostante gli investimenti stellari del Roush
Fenway Racing, manca il titolo dal 2004. Nel
caso già non lo fossero, Edwards e compagnia
dovrebbero iniziare a preoccuparsi per una pos-
sibile "beffa" in arrivo...