Pagina 83 - Italiaracing.net Magazine

83
CO SI FA PESANTE
Il Gruppo tedesco mette sul tavolo 50,2 miliardi di investimenti
nell'arco del triennio 2013-2015. Serviranno per nuovi modelli, nuovi
impianti e per migliorare quelli già in essere. Il tutto per migliorarsi,
per diventare i numeri 1. Ma anche per lasciare sempre meno spazio
alla concorrenza che oggi è già in sofferenza e domani non è sicuro
che ci sia ancora. Perché se non migliori, non investi, non sviluppi il
rischio è di uscire dal mercato. Di non essere più appetibili, di
offrire gamme risicate come numero modelli, di chiudere
Marco Marelli
Sono passati tre anni. O qualcosa di più. Era estate e si parlava del futuro dell'au-
to con i grandi capi del Gruppo tedesco. In quell'occasione si parlava di acciaio. E
si diceva che più auto si producono più questo importante componente si paghe-
rà meno. E quindi si potranno ottenere benefici sul costo finale dell'auto. Molti
diranno: bella scoperta. In quel periodo la Cina ne assorbiva tanto di acciaio e si
diceva che ne avrebbe consumato sempre di più quindi bisognava essere all'altez-
za del gioco per non farsi spazzare via perché troppo piccoli. Da allora il mondo è
completamente cambiato ma questo approccio diventa sempre più fondamentale
perché il mondo in cui viviamo e la parola di cui ci siamo crogiolati per anni "glo-
balizzazione" è anche e soprattutto questo. E non per niente gran parte della crisi
che ha colpito tanti si deve a questa non capacità di ben comprendere ciò. Oggi VW
annuncia un piano di investimenti pazzesco che la dice lunga su dove voglia arri-
vare ma non per vincere bensì per sopravvivere naturalmente bene. Quindi mette
la mano in tasca ed estrae per il prossimo triennio ben 50 mld. Conoscendo bene
i vertici che sono sempre gli stessi e guardando il piano investimenti come sia spa-
rato a ventaglio viene ancora una volta da dire quanto siano avanti e tanti indie-
tro. VW infatti investirà in nuovi modelli ma anche in ristrutturazione e nuovi
impianti. Ben 39,2 mld andranno alle attrezzature produttive, soprattutto sui 27
impianti tedeschi; 10,6 mld a nuovi modelli; 14,5 per un nuovo sito inMessico per
Audi e per ampliare quello Porsche di Lipsia dove nascerà la baby Cayenne ma
anche una piccola sportiva. Insomma, in un momento dove i più arrancano loro
vanno avanti con passo spedito guardando sempre più avanti rispetto agli altri.