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MONDIALE RALLY
MADS OSTBERG
Mads, Dove eri e cosa stavi facendo
quando hai saputo che avresti guida-
to per il team Qatar M-Sport?
«
Non c’era nulla di sicuro al 100 per cento
fino a venerdì (23 novembre, ndr), quando
ho capito che eravamo vicini. Stavamo
lavorando per arrivare ad una soluzione,
ma le cose non erano del tutto chiarite.
Venerdì ero molto contento, ma non ho
potuto dirlo a nessuno fino all’ufficializza-
zione di lunedì. Gli ultimi dettagli del con-
tratto sono stati definiti via e-mail».
Che significato ha per la tua carrie-
ra?
«
E’ importante continuare sempre a cre-
scere. Come privato avevo ormai sperimen-
tato tutto. Ho imparato molto e fatto qual-
cosa di importante, ma dopo un certo pun-
to le cose si fanno difficili, e onestamente
ho capito che avrei rischiato di fermarmi.
Quindi ciò che è accaduto è molto impor-
tante. Non so dire quanto potrò crescere
ancora ma il nostro obiettivo è di continua-
re a imparare, a crescere professionalmen-
te e di provare ad andare più veloci».
Andare più veloci significherebbe
vincere più gare e addirittura il cam-
pionato. Ci stai pensando seriamen-
te?
«
Correre da pilota ufficiale per un team,
con tutto il sostegno che ne deriva, è fanta-
stico. Inizieremo la stagione con l’obiettivo
di batterci per la vittoria, ma la situazione
è ancora tutta nuova per me. Okay, cono-
sco la macchina e conosco il team, ma ora
è tutto diverso, non correrò solo per me
stesso. Il primo obiettivo sarà trovare una
stabilità di rendimento, poi se mi riuscirà
di vincere qualche gara potrò pensare di
lottare per qualcosa di più importante nel-
la seconda parte della stagione».
Che durata ha il contratto e quanti
test potrai sostenere?
«
E’ un contratto di un anno e faremo tutti
i test che sono consentiti. Una delle cose più
importanti per me è proprio il numero di
test che potrò sostenere».
Sentirai la pressione di dover porta-
re dei risultati?
«
Ci sarà un po’ di pressione, ma sono sicu-
ro che riuscirò a gestirla. Sono abituato a
correre in un team privato, dove la pressio-
ne non c’è, ma è ovvio che quando è stato
chiaro che sia la Citroen sia Malcolm Wil-
son si sarebbero aspettati dei risultati da
me, un po’ di tensione inevitabilmente l’ho
sentita».
C’è stato un momento in cui la Citro-
en pensava di ingaggiarti a fianco di
Mikko Hirvonen. Quando hanno
scelto Sordo hai pensato che le tue
chance di diventare un pilota ufficia-
le erano tramontate?
«
Per nulla. Ho lavorato a lungo e parlato
molto con la M-Sport. Non è che la Citroen
rappresentasse il piano A, e la M-Sport il
piano B. Erano entrambi un piano A. Però
alla M-Sport conosco sia la macchina sia il
team, ed è un fattore importante».
Nel team resta ancora un sedile libe-
ro accanto al tuo e a quello di Nasser
Al-Attyah. Chi ti piacerebbe avere
come compagno?