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LA CURIOSITA’
MIHAI MARINESCU
Antonio Caruccio
Mihai Marinescu, nato a Brasov il 25 gen-
naio 1989, è certamente il più esperto pilo-
ta rumeno che da anni ormai solca la scena
internazionale del motorsport. A dispetto
dei suoi soli 23 anni, Marinescu oltre ad
essere sempre stato un pilota in lotta per il
vertice della classifica dei campionati a cui
ha partecipato, ha una vita estremamente
piena ed interessante. Si è infatti laureato
questa estate in Ingegneria Meccanica e si
allena spesso nella struttura di Formula
Medicine gestito dal Dottor Riccardo Cec-
carelli.
Mihai, come giudichi la tua stagione
2012?
Direi che è andata bene. Sono soddisfatto
dei risultati che ho ottenuto perché rispetto
allo scorso anno ho conquistato più vittorie,
più podi e più punti. Certamente il mio
obiettivo ad inizio anno era quello di vince-
re il campionato di Formula 2, ma il quinto
posto finale va bene lo stesso”.
Senza quell’errore a Budapest, ti
saresti potuto giocare il titolo?
Diciamo che quello ungherese è stato il più
grande degli inconvenienti che ho avuto.
Quell’incidente, e la penalità rimediata per
la gara successiva, mi hanno tolto dalla lot-
ta matematica per il titolo, ma ci sono stati
altri episodi che mi hanno visto impotente
protagonista, coma la foratura di Portimao.
Ho perso qualche punto anche a Le Castel-
let, ma ho ugualmente disputato un cam-
pionato ad alto livello”.
Tuo padre è un ingegnere e ti è sem-
pre stato molto vicino nella tua car-
riera. In che modo è stato importan-
te al tuo fianco?
Mi ha aiutato tanto, sostenendomi soprat-
tutto economicamente, trovando il budget
necessario per correre. Dal punto di vista
tecnico, data la sua professione, ha capito
bene quello che succedeva con le squadre e
mi ha dato unamano nell’apprendere il giu-
sto modo di lavorare sulla vettura”.
Quest’anno ti sei anche laureato in
ingegneria meccanica. Questo ti ha
aiutato nella tua carriera di pilota?
Mi è servito molto perché in questi quattro
anni di università ho messo insieme le cose
che avevo imparato quando ho iniziato a
correre. Nei primi anni avevamo una squa-
dra in Formula Renault 1.6 e 2.0 in cui scen-
devo in pista emacinavo più chilometri pos-
sibili, senza avere una reale percezione di
come funzionassero le cose. Adesso so come
interpretare il feeling che un pilota riceve
dal punto di vista tecnico”.
Hai anche esordito con Prema come
ingegnere di pista nel Formula
Renault 2.0. Come è andata questa
esperienza?
Avevo corso con loro anche come pilota in
alcune occasioni in passato, e per la prima
volta ho vissuto il motorsport dall’altra par-
te della barricata. Stare fermo al muretto è
stata per me un’esperienza strana, alla pri-
ma gara avevo voglia di salire in macchina
io stesso! Questo, però, mi ha aiutato a capi-
re diversi aspetti delle corse e vedere come
una squadra gestisce la macchina in una
prospettiva esterna a quella dell’abitacolo”.
A Barcellona hai anche disputato un
test con la Megane. Come ti sei trova-
to?
Penso che il test organizzato da Renault sia
andato bene. Mi ha colpito il fatto che l’aria
non arriva direttamente addosso al pilota e
ho un po’ sofferto il caldo in quelle condi-
zioni. Mi sono adattato in fretta e la secon-
da difficoltà trovata è stata quella di avere
una prospettiva completamente diversa
rispetto alle monoposto che avevo guidato
sino a quel momento”.
Cosa farai in futuro? Continuerai a
correre o farei l’ingegnere?
Voglio ancora correre, sfruttare al massi-
mo questa opportunità, finché l’avrò, voglio
vincere ancora delle gare e diventare cam-
pione. Voglio raggiungere il mio obiettivo,
ma se non dovessi riuscirci allora ci prove-
rò come ingegnere”.
Cosa stai facendo adesso che i moto-
ri si sono spenti?
In questo momento sto lavorando ad un
mio progetto, che è anche stato l’oggetto
della mia tesi di laurea: un simulatore di
guida che andrò ad inaugurare la seconda
settimana di dicembre nellamia città, aBra-
sov. Sarà un progetto che non solo si rivele-
rà utile per me per potermi allenare anche
quando non sono in pista, ma una risorsa
da mettere a disposizione per gli altri piloti
rumeni. Inoltre, in futuro vorrei anche lavo-
rare ad un progetto per i piloti GT e Rally”.