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FORMULA 1
TECNICA RED BULL – 4. PUNTATA
I SEGRETI DELLA REGINA
Buona, ma non superlativa. Ecco come potrebbe essere definita lamonoposto che ha rega-
lato a Herr Mateschitz l’ennesimo titolo mondiale. Una Formula 1 nata con qualche difet-
to di base, corretta in corso d’opera, questa volta copiando la concorrenza, ed esplosa (nel
senso buono, s’intende) nel finale di stagione. O per meglio dire, a partire dal Gran Pre-
mio del Belgio, quando il rinnovato retrotreno è tornato a fare la differenza con la con-
correnza e i correttivi agli scarichi hanno riportato indietro di dodici mesi, con una mono-
posto incollata al suolo nei transitori e imprendibile per tutti gli altri. Dal punto di vista
strettamente tecnico, come si osserva nello spaccato, si può invece dire che la Red Bull
RB8 abbia mantenuto stretti legami di parentela col primo modello della serie, che debut-
tò nel 2009. Anche se dall’esordio della RB5 è trascorso parecchio tempo, le creature di
Newey, meglio noto come “the genius”, non si sono distaccate più di tanto da un’impo-
stazione (layout, all’inglese) che fin dai primi test si dimostrò vincente. Da allora, ogni
anno il nuovo progetto è stato rinnovato e aggiornato, in funzione delle regole che cam-
biavano o degli affinamenti tecnici via via apportati, ma mai stravolto. La conformazio-
ne aerodinamica anteriore della Red Bull 2012, ad esempio, è molto simile a quella del-
lo scorso anno, se si eccettua la presenza di due piloni di ancoraggio dell’ala anteriore più
larghi, stile Ferrari 2011, e anche le fiancate e la disposizione degli organi meccanici e del-
le masse radianti al loro interno hanno subito minimi ritocchi.
Le più importanti novità della Red Bull RB8, e non poteva essere altrimenti, le troviamo
tutte al posteriore, dove sono spariti gli “scarichi soffiati”. Per ammissione dello stesso
Newey la FIA ha fatto bene ad intervenire in quest’area perché, prima col dop-
pio diffusore del 2009, poi con gli scarichi soffiati del 2011, si erano raggiun-
ti valori di deportanza eccessivi, paragonabili, se non addirittura
superiori, a quelli delle “wing-car” degli anni ‘80. E se lo dice lui,
bisogna proprio credergli. Tornando alla RB8, la vettura che
si è aggiudicata il titolo iridato del 2012 presenta affina-
menti anche al disegno delle sospensioni dove, però, la
Red Bull è rimasta fedele ai cinematismi degli ultimi
quattro anni, non facendosi tentare dalla Ferrari che
con la F2012 ha invece introdotto il “pull-rod” anche
sull’asse anteriore. Il fatto di avere mantenuto i
cinematismi del 2012 non vuole dire che in casa
Red Bull non si sia lavorato su questo fronte
(
disegni 2/3). Al contrario, la resurrezione
della RB8 nella seconda parte della stagio-
ne, è anche figlia di una nuova sospensio-
ne che, statene sicuri, fra qualchemese ver-
rà copiata da molti. Il perché è semplice:
agendo in sinergia con gli scarichi, e svol-
gendo anche un’azione di tipo aerodinamico, ha
favorito quell’incremento di carico che ha di fatto
rilanciato Vettel nel mondiale. E scusate se è poco.