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Hai avuto modo di vedere la nuova GP3?
Cosa ne pensi?
“
L’ho vista in occasione della presentazione a
Monza. È un grosso passo in avanti rispetto al
vecchio modello, soprattutto per quanto riguar-
da il motore. La precedente versione aveva
potenza ed era facile da gestire, mentre la nuo-
va unità sarà divertente sia dal punto di visto
della guida sia per quanto concerne l’impatto
acustico. La macchina sarà difficile da guidare
proprio per volere degli organizzatori in modo
da alzare maggiormente il livello della serie”.
Non fai più parte del team MW Arden…
“
Con Arden ho avuto un ottimo rapporto, mi
hanno sempre garantito un trattamento identi-
co ai compagni di squadra, tra cui Mitch Evans
che poi ha vinto il campionato. Tanto per fare
un esempio, lui ha avuto tre problemi tecnici,
mentre io non ne ho avuto nessuno. Purtroppo
non sarò più con loro. Volevano chiudere il con-
tratto nelle scorse settimane, ma non disponevo
ancora del budget per concludere l’accordo ora
e mi sembrava doveroso essere trasparente con
loro. Sono in trattative avanzate con alcune
squadre e so aspettando di avere delle conferme
per il budget definitivo”.
La tua ex-squadra di F.3, RP Motorsport,
ha vinto il titolo nell’Open. Come giudichi
questo risultato?
“
Devo dire che hanno dominato l’intero campio-
nato con entrambi i piloti. Sono anche molto
contento per Schirò che è un mio amico. RP ha
fatto un ottimo lavoro con la macchina nuova,
erano inarrivabili per tutti, soprattutto in quali-
fica”.
In Italia invece la F.3 ha chiuso. Come
pensi questo possa incidere sul panora-
ma nazionale del motorsport?
“
Sicuramente è una brutta notizia per il nostro
Paese che non passa unmomento facile. La fede-
razione lavora poco coi piloti, perché ad esem-
pio quelli che corrono a livello internazionale
non ricevono né appoggio né un minimo di inte-
resse. La F.3 Italia, nonostante il premio Ferra-
ri, negli anni ha avuto poche vetture iscritte e
nelle poche gare che ho fatto non hanno dimo-
strato di essere al livello dei campionati profes-
sionali, come ho riscontrato con la GP3 que-
st’anno”.
Che piani ci sono per il futuro della tua
carriera?
“
Piani e ambizioni sono subordinati al budget.
Vorrei fare un anno in GP3 con un’ottima squa-
dra sfruttando la mia esperienza. Poi vorrei
restare nello stesso paddock e andare in GP2 per
poi vedere quale sia il mio livello e quali sono le
possibilità alle soglie della F.1, altrimenti cer-
cherei un’avventura come pilota professionista”.
Al di làdellasituazionesportiva, sei ungio-
vane italiano che ha avuto la possibilità di
viaggiare molto nella vita. Che impressio-
ne hanno all’estero del nostro Paese?
“
In alcuni casi non positivissima. Ho corso con
una squadra inglese nel 2012 e all’inizio sono
rimasti colpiti dal mio atteggiamento perché si
aspettavano una persona diversa, un casinista
fondamentalmente. Fanno molte domande sul-
la mafia perché ne sono interessati, ma a parte
i luoghi comuni non ci sono grossi pregiudizi”.
Qual è il tuo genere musicale preferito?
“
Rock Californiano, come i Rooney. Ascolto
anche musica commerciale, dipende dai pezzi
che ci sono al momento e che magari mi piac-
ciono. Sono abbastanza aperto sotto questo pun-
to di vista”.
Ultimo libro letto?
“
La biografia di Andre Agassi. Mi piacciono le
biografie degli sportivi perché puoi coglierne
spunti interessanti. Seguendo uno sport non si
capisce il vero carattere dello sportivo, così inve-
ce riesci quasi ad entrarci in intimità. Magari si
pensa di fare delle cose nel modo giusto, quan-
do ad alti livelli ci sono altre strade da intrapren-
dere per arrivare al successo”.
Che rapporto hai con la cucina etnica?
“
Buono. Dopo quella italiana, le mie preferite
sono la giapponese e la thailandese. Quest’anno
sono stato una settimana in Thailandia e l’ho
molto apprezzata. In Italia non ho ancora trova-
to un ristorante all’altezza, perché la cucina
esportata non ha lo stesso sapore di quella man-
giata nel luogo di appartenenza”.
“
Piani e ambizioni sono subordinati al budget. Vorrei fare
un anno in GP3 con un’ottima squadra sfruttando la mia esperienza.
Poi vorrei restare nello stesso paddock e andare in GP2
per poi vedere quale sia il mio livello
”
DAVID FUMANELLI