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F.RENAULT 2.0
DANIIL KVYAT
Massimo Costa
La nuova monoposto GP3 ancora deve
essere consegnata ai team, provata dai
piloti, capita dagli ingegneri. Eppure
Daniil Kvyat, 18 anni. pur essendo debut-
tante nella categoria, si ritrova appiccica-
to sulla tuta l’adesivo di favorito. Eletto
miglior pilota russo del 2012, il ragazzo
che vive a Roma è pronto ad affrontare
con serenità l’avventura inedita che lo
aspeta. E intanto, si volta indietro per
rivivere l’incredibile scorsa stagione che
lo ha visto protagonista assoluto nei due
campionati di F.Renault più importanti,
l’Eurocup e l’ALPS. In particolare, Kvyat
ci racconta quello che è stato sicuramen-
te il weekend più complicato della sua
ancora giovane carriera. Infatti, lo scorso
20
e 21 ottobre, a Montmelò, era in lizza
per vincere entrambi i campionati con la
vettura del team Koiranen. La tensione
era forte e alla fine da quel fine settima-
na contento a metà. Non ha vinto il tito-
lo europeo, e di conseguenza la chance di
ricevere come premio i 500mila euro che
gli avrebbero permesso di correre in
World Series Renault 3,5 via Red Bull, ma
ha conquistato la coppa del vincitore del-
l’ALPS: “E’ stato un fine settimana piut-
tosto complicato, le emozioni si sono
sovrapposte in maniera incredibile per-
ché i due campionati si decidevano sulla
stessa pista. Finivo da una parte e dove-
vo iniziare dall’altra… Era la prima volta
che mi trovavo nella situazione di poter
vincere un campionato, anzi due in un
solo giorno. C’era gran tensione non solo
dentro di me, ma anche nella squadra, ed
era necessaria la massima concentrazio-
ne”. Nell’ALPS, nella prima corsa Kvyat si
era piazzato terzo, il suo rivale Norman
Nato aveva clamorosamente vinto por-
tandosi ameno tre punti da lui. Nella gara
decisiva, che chiudeva l’intero campiona-
to, Kvyat e Nato hanno battagliato finché
nei primi chilometri le due monoposto
sono entrate in contatto, episodio che ha
portato il titolo al russo: “Con Nato si è
sviluppata una bella battaglia per tutta la
stagione. Nell’incidente decisivo, lui ha
voluto prendersi tutto subito, doveva
riflettere di più, in quel punto il sorpasso
era rischioso perché la pista era umida ed
avevamo le gomme slick. Difendevo la
mia posizione, mi sono trovato fuori tra-
iettoria, all’interno e lui all’esterno in una
curva a destra. Ho frenato prima, ma mi
è andata via ed ho colpito Nato, così sia-
mo entrambi finiti nella ghiaia e il cam-
pionato si è deciso così”. E il sorriso è
apparso sul suo volto mentre il tramonto
stava mettendo fine a tutte le tensioni di
un weekend condizionato dalla pioggia:
Il meteo è stato terribile, ha aggiunto
stress allo stress già esistente”.
Kvyat passa poi a raccontare come ha per-
so il titolo europeo nel confronto con Stof-
fel Vandoorne: “Dopo la prima gara il mio
divario da Vandoorne era passato da
meno 11 a meno 14, quindi si stava met-
tendo dura. In qualifica 2 ho però conqui-
stato la pole e incredibilmente Stoffel si
è piazzato soltanto in ottava fila. Tutto era
cambiato in un attimo, potevo diventare
campione. Prima del via aveva nuova-
mente piovuto, disgraziatamente la radio
non funzionava più nel mio giro di pre gri-
glia ed è stata una mancanza fondamen-
tale perché non ho potuto comunicare
con il mio ingegnere le condizioni della
pista. C’era molta incertezza, abbiamo
scelto rapidamente le rain, ma non ne ero
convinto. I meccanici si sono attardati di
poco, eccedendo il limite previsto dal
regolamento, e mi sono poi preso un dri-
ve through quando in gara occupavo il
primo posto. Non capivo più niente per-
ché Vandoorne si era ritirato al primo
giro, lo vedevo a bordo pista, e si trattava
del suo primo errore dell’anno. Dopo il
drive through mi sono ritrovato terzo,
perché fortunatamente era entrata la
safety-car per un incidente. Dai box mi
davano il pollice alto, il titolo si avvicina-
va, ma quando la SC è rientrata ai box e
la corsa è ripresa ho capito che non ce
l’avrei fatta. La pista si asciugava, molti
piloti avevano le slick e per me sarebbe
stato impossibile difendere la terza posi-
zione con le rain. Difatti, ho chiuso otta-
vo e ho perso il titolo. E’ stata una gran
sofferenza, poi mitigata qualche ora più
tardi dalla conquista del titolo ALPS”.