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Marco Cortesi
Il mio regno per la vittoria. Dopo aver vissuto
ogni tipo di sfortuna nelle ultime 24 Ore di Day-
tona alle quali ha partecipato, Max Angelelli tro-
va un nuovo equipaggio per l'edizione 2013,
sempre con il Wayne Taylor Racing. Oltre al gio-
vane Jordan Taylor, a dargli manforte è arriva-
to Ryan Hunter-Reay, neo campione Indycar.
Con l'obiettivo di provare a rivincere, tra presen-
te e futuro, la gara che vale una stagione.
Quali sono state le vostre impressioni
dopo i test?
Abbiamo capito che ci sono ancora differenze a
livello di performance, in particolare tra le Cor-
vette DP e le vetture motorizzate Ford e BMW,
e sebbene questo svantaggio sia stato ridotto, è
ancora presente. Sappiamo già che saremo nel-
la posizione di dovere inseguire e non di essere
inseguiti, purtroppo. Mi aggrappo al fatto che
stiamo parlando di una gara lunga e che non ser-
vono solo prestazioni istantanee, ma anche di
lunga durata”.
Come è nata la presenza con voi di Ryan
Hunter-Reay?
E' arrivato tutto all'ultimo momento. Il proget-
to iniziale era quello di fare due macchine, una
delle quali doveva avere a bordo i tre piloti del
team Andretti in IndyCar, in collaborazione con
la Chevrolet. Poi, alla vigilia dalle prove il pro-
getto non si è concretizzato, e Hunter-Reay, che
è ufficiale General Motors e campione IndyCar,
si è spostato sulla nostra vettura. E' stata per
molti versi una scelta ovvia. E' costata il posto a
Ryan Briscoe, ma non abbiamo avuto scelta”.
La seconda vettura verrà messa in pista
quest'anno?
La seconda macchina verrà schierata nel cam-
pionato, abbiamo un programma di tre gare per
quest'anno oltre a Daytona per il prossimo. Fa
parte di un pacchetto che stiamo finalizzando.
Va da sé che se poi si farà la 24 Ore 2014, l'obiet-
tivo sarà quello di continuare e farla correre per
tutta la stagione”.
Cosa ne pensi delle nuove classi per il
2014
e 2015?
Hanno fatto benissimo, ma mi chiedo il perché,
senza polemica. Quello che stanno facendo è
ottimo e stanno lavorando sodo per stabilire una
regola tra DP e LMP2, ma perché tutto questo
lavoro per una, forse due, macchine? Non sareb-
be meglio pensare a degli incentivi per permet-
tere a questi team di passare da subito alla DP?”
Sembra un vero incubo poter bilanciare
vetture così differenti per solodue stagio-
ni...
Alla fine, la LMP2 andrà a morire e, soprattut-
to, dei due team che ci correvano uno, il Level 5,
ha già due DP che sono solo da aggiornare. Va
sottolineato tra l’altro che, oltre ad essere un
incubo come dici tu, bilanciare vetture così
diverse è anche un costo che si potrebbe investi-
re in altra maniera. Io mi metto a disposizione
con tutte le risorse di cui dispongo per aiutarli a
fare il cambio e permettere loro di evitare
un'agonia sicura iniziando una nuova vita”.
Com'è il tuo approccio dopo tutta la sfor-
tuna delle ultime stagioni?
Ho la serenità che peggio di com'è andata lo
scorso anno non potrà andare… la nostra vettu-
ra è un bel compromesso, va bene nel 90 per
cento dei casi mentre altre sono superiori in
alcune situazioni, ma solo lì. Non ci discostere-
mo mai dai telai Dallara. Per quanto riguarda i
compagni, ho già corso con Ryan, Jordan è nuo-
vo nel nostro team, ma non c'è nessun proble-
ma, siamo in grado di gestire ogni situazione”.
Ci saranno tanti italiani al via, cosa ci
dobbiamo aspettare da te?
Da me come sempre aspettatevi delle sorprese,
nel bene o nel male! E' positivo che ci siano tan-
ti italiani, anche se non ho ancora deciso per chi
fare il tifo”.
Sappiamo già che saremo nella posizione di dovere inseguire
e non di essere inseguiti, purtroppo. Mi aggrappo al fatto
che stiamo parlando di una gara lunga e che non servono solo
prestazioni istantanee, ma anche di lunga durata”
MAX ANGELELLI