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Sono un combattente e di norma un
secondo posto non mi soddisfa”, fa Séba-
stien Ogier non appena viene ufficializzata
la decisione di cancellare le due ultime pro-
ve speciali. “Ma questa volta – aggiunge
subito dopo – è diverso, questo è un piaz-
zamento che vale quasi quanto una vitto-
ria”. Non ha rimpianti, il ragazzo delle Alte
Alpi battuto solo da Sua Maestà Sébastien
Loeb. Che spiega: “L’obiettivo che ci erava-
mo prefissati alla vigilia era quello di dimo-
strare il potenziale della Polo e ci siamo
riusciti in pieno”. I tabulati confermano:
miglior tempo sui trentasette chilometri
del tratto da Le Moulinon ad Aintragues,
al Burzet ha subito il veemente ritorno del-
l’Extraterrestre al quale ha dovuto cedere
il primato. Ma da lì in poi il suo secondo
posto non è mai stato in discussione.
“
E’ stato perfetto”, ribadisce Jost Capito a
bocce ferme. Ricordando gli inevitabili
dubbi e gli inevitabili timori con i quali l’ar-
mata tedesca si era presentata al via del
Monte-Carlo: “Sapevamo – osserva il
manager con alle spalle l’esperienza accu-
mulata al servizio della Ford – di esserci
preparati con scrupolo a questo esordio e
tuttavia eravamo perfettamente coscienti
che solo la gara con il confronto diretto con
i nostri avversari ci avrebbe detto a che
punto eravamo”. L’ha fatto: per quanto
condizionato da condizioni ambientali tali
da lasciare un ampio margine alle doti dei
piloti e al loro senso d’improvvisazione,
l’appuntamento monegasco ha detto che
Efics Demaison e i suoi collaboratori han-
no lavorato bene. E adesso il futuro fa assai
meno paura.
“
Non era il caso di correre rischi esagerati
per provare ad andare a prendere Loeb che
ha in programma soltanto altri tre rally iri-
dati: quelli che puntano al titolo sono tut-
ti dietro e tanto mi basta per essere più che
contento”, fa sapere l’altro Seb del rallismo
iridato. Dopo aver confessato che nel cor-
so della stagione consumata gareggiando
con la Fabia e macinando chilometri di
testa con la Polo qualche momento diffici-
le l’aveva passato: “Ebbene sì, devo
ammettere che in diverse occasioni mi ero
sentito frustrato. Ora, però, so che ne vale-
va la pena”. Poi guarda avanti e pensa alla
Svezia che è dietro l’angolo. Non è il solo,
anche Jari-Matti Latvala lo fa. Il suo
debutto con la Polo non è stato esaltante.
L’errore che lo ha mandato al tappeto
appena fuori Moulinet non migliora il suo
bilancio, sa di dover provare a rifarsi sulla
neve e sul ghiaccio scandinavo. Dove, oltre
che con Ogier, dovrà confrontarsi anche
con Andreas Mikkelsen. A pensarci, al car-
rozziere della Volkswagen tremano i pol-
si…