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FORMULA 1
LEWIS HAMILTON
Stefano Semeraro
Se ne è andato pensando al futuro. Non
quello immediato, ma quello a lungo ter-
mine: due anni, che in F.1 possono essere
un’eternità. Specie si ti chiami Lewis
Hamilton, hai 28 anni, non vinci unmon-
diale da quattro stagioni e inizi a capire
che il cronometro della tua carriera sta
accelerando. Hamilton ha mollato la
McLaren, per lui più unamamma che una
scuderia, perché ha deciso di investire sul-
la tecnologia Mercedes. Ne 2014, quando
in F.1 debutteranno i nuovi 1.6 cc turbo, a
Stoccarda potranno sviluppare in casa il
motore a stretto contatto con il telaio, in
un processo integrato simile a quello del-
la Ferrari. Un vantaggio su cui laMcLaren
non potrà contare. Scommessa azzardata
o rischio calcolato e vincente? Lo impare-
remo solo correndo, ma per ora Lewis è
convinto che espatriare sia stata, alla lun-
ga, un tattica vincente. Anche a costo di
vivere un’altra stagione interlocutoria. «E’
importante avere pazienza ed essere reali-
stici – ha spiegato a F.1.com – bisogna
ricordarsi di come la F.1 è cambiata nel
corso degli anni, con le vetture in continua
evoluzione e tutta la fatica necessaria a
limare un secondo nel corso di una stagio-
ne. In Brasile la Mercedes era 1”1 secondi
dietroalleprime, e saràdifficileguadagna-
re due secondi in soli tre mesi. Ne siamo
tutti consci, ma so che i ragazzi stanno
lavorandoduroe cheogni piccoloprogres-
so avrà la sua importanza».
Insomma, per sintetizzare il progetto in
uno slogan, «sarà unamaratona, non uno
sprint». Con un tabellino di marcia spal-
mato su due stagioni. «Spero che que-
st’anno saremo competitivi - spiega
Hamilton – se arrivassimo in testa alla
griglia alla prima gara sarebbe spettacola-
re, ma se non ci riusciremo, continuere-
mo comunque a lavorare». La pazienza
nonèmai statoun puntodi forzadel feno-
meno di Stevenage. Almeno in apparen-
za.«Forsevidimenticatechehoavutosot-
to mano un paio di macchine abbastanza
lente, in passato, in particolare quella del
2009,
poi le cose sonomigliorate. La chia-
ve di tutto è la perseveranza».
Per ora molto del suo lavoro di pilota si
svolge all’interno dei simulatori della
Mercedes. «Ne abbiamo tre e il più nuo-
voha tutta la tecnologia sucui potevo con-
tare anche alla McLaren, ma va perfezio-
nato ancora un po’. E’ piacevole da usare,
e ti dàunaprima ideadi come sarà lamac-
china nuova. Ci ho già guidato la vettura
2013,
quindi direi che le cose stanno
andandobenone.AJerezpotròiniziaread
essere utile, paragonando la vecchia e la
nuova monoposto per capire cosa c’è e
cosa manca, anche se ci vorrà un po’ di
tempo perché avremo comandi diversi,
un nuovo sterzo, settaggi e caratteristiche
aerodinamiche tutte da testare. Non so
quanto tempo ci vorrà, ma so che sono
pronto a dedicarmi in pieno a questo
impegno».
In attesa di dedicarsi in pieno alla conqui-
sta di un nuovomondiale nel 2014, quan-
do la variante motori potrebbe spariglia-
re le gerarchie di quel mondo vorticosa-
mente paziente che si chiama F.1.