28
MOTO GP
VALENTINO ROSSI
Stefano Semeraro
Il mondo Rosso è finito nel 2012, quest’an-
no si ricomincia. Per il Valentino Rossi
l’apocalisse dei due anni passati in Ducati
senza vittorie, con colpe da spartire in par-
ti abbastanza uguali, ormai è alle spalle, e
come direbbe il grande Dan Peterson, il
Doctor ha ricevuto una house-call, una
chiamata a casa, ed è tornato nel nido giap-
ponese della Yamaha. La tana dei suoi più
grandi successi, il cortile di lusso dove può
tornare a sperare di raccogliere podii, sod-
disfazioni, e magari anche quella vittoria
n.80 che fa tanto cifra tonda e allegria. Bye
bye anno dei Maya, benvenuto tempo del-
la redenzione. Certo, la Yamaha dopo la sua
partenza per la sfortunata avventura a Bor-
go Panigale non ha cambiato abitudini, ma
padrone sì. Ora l’hombre di punta è Jorge
Lorenzo, campione del mondo in carica ed
ex nemico giurato di Vale quando i due si
spartivano i box da separati in casa (ricor-
date il famoso muro fatto costruire da Ros-
si all’interno dei box?).
Con il tempo pare che l’inimicizia si sia
stemperata, i rapporti tranquillizzati. Pare.
«
Siamo più grandi e sappiamo tutti e due
cosa aspettarci – ha spiegato Valentino in
una lunga intervista alla Gazzetta dello
Sport in occasione del lancio della nuova
moto a Jakarta la scorsa settimana – Lui ha
un compagno scomodo, e pure io ce l’ho.
Ma in passato, anche se abbiamo avuto pro-
blemi nella condivisione dei box, abbiamo
vinto tutto. Comincio ad avere una certa
età, però mi sento bene, motivato, ho tan-
ta voglia. Dopo due anni molto negativi non
sarà facile, ma sono pronto. In Yamaha
andrà meglio». Molto si è scritto sul rap-
porto mai decollato fra Rossi e la Rossa,
sulle cause di due campionati decisamente
fallimentari considerati gli obiettivi inizia-
li. A pagare in casa Ducati è stato Filippo
Preziosi, che non avrà più la responsabilità
delle gare nella nuova Ducati “tedesca”,
marchiata dalla Audi.
«
Mi spiace sia andata così, sia per me sia
per lui, ma più per lui. Il progetto MotoGp
era la cosa più importante della vita. Sia-
mo andati abbastanza d’accordo, come
tanti in Ducati, il problema sono stati i
risultati. Mi disse che avrebbero modifica-
to la Ducati secondo la mia indicazione,
ma nelle loro testa il percorso era: se met-
tiamo sulla moto Vale che sbaglia meno di
Stoner, possiamo vincere già così. Non ce
l’abbiamo fatta, e in questi casi di solito
saltano le teste». Chiusa la parentesi ita-
liana e dimenticate le amarezze va anche
detto che alla Yamaha Rossi non avrà più
schermi. O scuse, secondo i suoi detratto-
ri. Il 16 febbraio compirà 34 anni, a fian-
co avrà un compagno di squadra fortissi-
mo e una moto molto competitiva. Per
rinascere avrà bisogno di un giusto mix di
stimoli e serenità. In pista come nella vita
privata e infatti qualcosa Vale l’ha già mes-
sa a posto. Ha cambiato fidanzata (ma al
matrimonio non ci pensa affatto), ha mol-
lato la vecchia azienda che si occupava del
suo merchandising e preso le redini in pri-
ma persona anche di quel settore. «Mi pia-
ce, mi diverte – spiega – ma non ancora
come le moto. A questa età però, bisogna
che tutto nella vita privata sia a posto, non
come da ragazzino che corri e te ne freghi.
Tornare alla Yamaha è stato come tornare
in famiglia, tutti sono contenti che io sia
qui, ora bisogna vedere cosa diranno i test
di Sepang. La moto l’ho già provata alla
fine della scorsa stagione, la M1 è compe-
titiva, anche se la Honda va fortissimo. E
io sono eccitato, molto motivato. Mi sen-
to anche più giovane di quando ero alla
Ducati».
L’obiettivo sono «almeno 10 podi, finire nei
primi tre del mondiale, e vincere un GP,
come non mi riesce dal 2010». E magari
dimostrare a Lorenzo che a Casa Yamaha
le chiavi della vittoria ce le ha in tasca sem-
pre lui, Valentino. «Be’, per quello ci vorrà
tempo. Jorge è molto forte, dovrò mettere
a punto la moto, caricare il team. Un passo
alla volta». Tanto di smettere Rossi non ne
ha affatto voglia: «Correrò fino a quando
mi divertirò, fino a quando sarò competiti-
vo». E tornare a vincere, si sa,è sempre la
ricetta migliore, in tutti gli sport, a tutte le
età. Anche per il Dottore.
“
Be’, per vincere ci vorrà tempo. Jorge è molto forte, dovrò
mettere a punto la moto, caricare il team. Un passo alla volta
”
VALENTINO ROSSI