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RIFIORISCONO
I TULIPANI
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cianti e pittori, ma non proprio di campioni di for-
mula 1. Eppure nei Paesi Bassi c’è grande passio-
ne per i motori e buona tradizione motoristica,
anche se non si è mai concretizzata con un vero
fuoriclasse nella massima formula, contraria-
mente agli odiati-amati cugini del vicino Belgio.
L’avvento di Giedo Van der Garde, che preannun-
cia forse altre soddisfazioni per i tifosi “oranje”
(
dietro di lui, promettono e scalpitano Robin
Frijns, Nyck De Vries e Max Verstappen), è l’oc-
casione di dare un’occhiata nel retrovisore della
storia. Non sono tanti i neerlandesi che hanno
preceduto Van der Garde in F.1, appena tredici.
Ma l’Olanda ci ha dato anche uno dei circuiti ‘sto-
rici’ della F.1, Zandvoort, dove si è corso sino al
1985,
quando l’impianto sulle dune della località
balneare è stato condannato (per la F.1) dall’im-
possibilità di espandersi e dalle norme anti-
rumore. E’ proprio il primo GP dei Paesi Bassi,
nel 1952, a vedere il debutto in F.1 di piloti neer-
landesi, Jan Flintermann e Dries van der Lof (il
primo diventerà poi un noto capitano d’industria
e dirigerà la seconda compagnia erea nazionale,
la Martinair); sono comparse ‘una tantum’ ed
aneddotiche, come quella di Ben Pon, buon pilo-
ta di sport e GT, dieci anni dopo.