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DA BRUT TIN
A SPERANZ
Lo scorso anno il presidente Montezemolo non nascose
una battuta sull’aspetto esteriore non elegante della F2012, ora
al cospetto della nuova monoposto si è augurato che possa essere competitiva
fin da subito, cambiando il preoccupante trend degli ultimi anni
Paolo D’Alessio
Il valore di una monoposto di Formula 1 non si giudica nè dal suo
aspetto esteriore nè dalla sua livrea e tantomeno dagli aggettivi
che le vengono affibbiati in sede di presentazione, ma non c’è
dubbio sul fatto che in un solo anno si sia passati dal “bruttina”
del 2012, appellativo col quale lo scorso anno il Presidente Mon-
tezemolo apostrofò la non certo accattivante F2012, allo “speran-
zosa” del 2013. Un cambiamento quasi epocale, non c’è che dire.
Considerazioni letterarie a parte, se il numero uno del Cavallino
si è espresso in quel modo è perché, probabilmente, a Maranel-
lo hanno la consapevolezza di poter finalmente disporre di un
mezzo tecnico all’altezza della concorrenza, di una rossa in gra-
do di battersi alla pari con Red Bull e McLaren e non essere inve-
ce costretta ad inseguire, come accadde lo scorso anno. A questo
proposito, la prima speranza diMontezemolo è quella di non rice-
vere una telefonata simile a quella che gli fece dodici mesi fa Feli-
pe Massa, quando commentando la prima giornata di test esor-
dì dicendo “Presidente, questa macchina è un disa-
stro!” Poi le cose sono andate come tutti
sappiamo, col distacco di un
secondo e mezzo in Australia, la vitto-
ria fortunosa di Fernando Alonso in Malesia, l’esor-
dio di una versione “B” a Barcellona, l’illusione dello spagnolo
iridato e il finale amaro, con una Ferrari impotente, di fronte alla
superiorità tecnica della rinata Red Bull RB8. Ebbene, col pro-
getto 2013 il tecnici del Cavallino hanno cercato di scongiurare
il ripetersi di quel brutto film, realizzando una macchina che,
almeno sulla carta, sembra avere corretto i tanti errori del recen-
te passato. Ma vediamo in dettaglio cosa è stato fatto.
FORMULA 1
FERRARI F138