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re: la svizzera e la greca. Come mai?
Ho doppia nazionalità e passaporto, parlo
entrambe le lingue. Mia madre è greca, di
Rodi, mentremio padre è svizzero. Ho sem-
pre avuto entrambe le bandiere perché mi
sento anche greco, ma corro con licenza
svizzera e porto la bandiera elvetica sul
podio. Ho il Ticino nel cuore, ma un animo
greco”.
Troverai come compagni di squadra
Patric Niederhauser e SaminGomez.
Che rapporto c’è tra voi?
Ho conosciuto Samin nei test invernali. È
una ragazza in gamba e si impegna in quel-
lo che fa. Si è migliorata progressivamente
nelle prove e sarà una stagione di appren-
distato la sua, ma si toglierà diverse soddi-
sfazioni. Ha scelto una categoria impegna-
tiva per una ragazza, ma non sfigurerà. Con
Patric c’è un ottimo rapporto, abbiamo cor-
so insieme in kart creando una buona ami-
cizia. È uno dei candidati al titolo con cui
sono certo potrò lavorare bene insieme”.
Hai affrontato con Jenzer i test nel
finale dello scorso anno. Come valu-
ti i risultati ottenuti? Che tipo di lavo-
ro avete svolto?
Il lavoro è stato di apprendimento per
quanto riguarda le gomme, che nei week-
end di gara non ero riuscito ad approfondi-
re. Abbiamo poi gettato una base tecnica su
cui iniziare a lavorare nel 2013”.
Come ti sei trovato al simulatore Dal-
lara?
Molto bene, non ero un grande fan dei
simulatori, ma loro hanno fatto un ottimo
lavoro. Il prodotto è all’avanguardia e in
categorie dove i test sono limitati è un’otti-
ma piattaforma. Abbiamo già potuto pro-
vare la vettura nuova. Le piste sono identi-
che alla realtà ed è un grande aiuto che vie-
ne dato alle squadre, perché i set-up studia-
ti al simulatore sono utilizzabili in pista,
recuperando tempo importante”.
Negli ultimi due anni hai avuto come
coach driver Andrea Caldarelli. Con-
tinuerete a lavorare insieme? Come
ti trovi con lui?
Con Andrea si è sviluppato un rapporto di
amicizia. Di solito nel motorsport è meglio
avere solo un rapporto professionale, ma in
lui trovo una persona matura e capace, riu-
scendo ad essere schietti e sinceri in pista
ed amici nella vita di tutti i giorni. È un pilo-
ta eccezionale, di esperienza notevole che
mi ha insegnato molto ed è stato approva-
to dal team Lotus che è entusiasta della
nostra partnership”.
ti in passato, con buoni risultati.
Con Jenzer mi sono trovato molto bene. È
una squadra con un ambiente familiare, ma
allo stesso tempo molto professionale. La
sede sembra quella di una squadra di For-
mula 1, tutti sono concentrati sul loro lavo-
ro, decisi a vincere. Io ho un caratteremedi-
terraneo e mi trovo a mio agio nei team ita-
liani, ma loro hanno dimostrato grande
apertura nei miei confronti e con la sua
grande esperienza Andreas Jenzer sa come
mettere a proprio agio i piloti. Ho trovato
delle condizioni ideali, mi sento a casa.
Loro hanno iniziato a capire come lavoro e
io mi adatto allo standard da loro richie-
sto”.
Pilota svizzero, team svizzero. Che
impatto avrà questo sulla vostra
popolarità nella vostra nazione?
Spero positivo. Lo scopo è quello di attira-
re un po’ l’attenzione in una nazione in cui
i piloti bravi non sono pochi, ma le entità
disposte a sponsorizzarli ci sono. Noi
vogliamo dimostrare che teniamo alla ban-
diera svizzera e Jenzer è un team importan-
te proprio come Sauber che invece corre in
F.1”.
Che obiettivo ti poni per questa sta-
gione?
Avendo già corso in GP3 con buoni risul-
tati, vorrei cercare di stare sempre al verti-
ce, ma la categoria è molto difficile e il livel-
lo agonistico decisamente alto. La macchi-
na sarà nuova, chi ha già corso non sarà così
avvantaggiato come avvenuto sino al 2012,
e chi arriva da categorie minori si troverà
unmodello decisamente più evoluto rispet-
to al passato”.
Sulla tua vettura comparivano due bandie-