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FORMULA 1
TEST A MONTMELÒ
Marco Cortesi
foto: Photo 4
Prove bagnate, prove fortunate? Lamaggior
parte dei team e dei piloti scesi in pista a
Montmelò non saranno sicuramente d'ac-
cordo. Dopo una quattro giorni di test che
aveva visto il circus della Formula 1 sbarca-
re a Jerez de la Frontera, tracciato lento e
osticoper le attuali vetture, conasfalto abra-
sivo, grandi ripartenze e curve lente, si è
passati ad un contesto più realistico e mol-
ti erano pronti ad ampliare la portata dei
lavori sulle vetture 2013. Sfortunatamente
per loro non è stato così, e una serie di fat-
tori a cascata hanno reso ancora più diffici-
le del solito per le squadre affinare il pro-
prio potenziale e per gli osservatori com-
prendere i rispettivi punti di arrivo. Anche
a causa del freddo, gli pneumatici hanno
patito un fenomeno di graining accentuato
e ciò ha ridotto le "finestre" di lavoro, men-
tre qualche problema di elettronica ha mes-
so i bastoni tra le ruote a diversi protagoni-
sti. Al top durante il primo giorno, la Mer-
cedes vede i suoi piloti in disaccordo riguar-
do le prospettive di vittoria, e per un Lewis
Hamilton convinto che il potenziale vincen-
te non ci sia ancora, Nico Rosberg, autore
del miglior crono assoluto con gomme
medie, sembra avere un'altra opinione.
Al martedì, a prevalere è stato poi Sergio
Perez con la McLaren-Mercedes, dopo una
mattinata comandata dalla Red Bull-
Renault di Sebastian Vettel. Il messicano
ha anche approfittato di condizioni clima-
tiche particolarmente propizie per le coper-
ture soft, con un tempo risultato il più velo-
ce della settimana. Pochi centesimi più
indietro, Fernando Alonso si è issato inve-
ce al vertice il terzo giorno, sempre con
gomme morbide, nell'ultimo scampo di
meteo clemente. La chiusura delle attività
è stata invece condizionata dall'acqua, che
su un tracciato già abbastanza sporco di suo
dopo un inverno di inattività, ha portato a
diverse uscite e a continue interruzioni. Tra
i piloti incappati in errori i debuttanti Este-
ban Gutierrez e Giedo van der Garde, ma
anche Felipe Massa, che aveva rilevato
Alonso in Ferrari, e Jean-Eric Vergne han-
no fatto passeggiate sulla ghiaia. Nessun
danno serio è comunque da riportare, ma
il periodo "buono" è durato così poco che
molte scuderie hanno puntato su prove più
semplici come simulazioni di pit-stop e di
aerodinamica di base.
In generale, dopo la settimana andalusa
che aveva visto tutti puntare, almeno
all'inizio, su system check, affidabilità
generale e "sgrossatura" dei componenti, in
Catalunya si è cercato di affinare il lavoro
aerodinamico e di passare alla parte relati-
va al set-up, indispensabile per conoscere
il potenziale esito di ogni regolazione ancor
prima di scendere in pista a Melbourne. Ed
è proprio in questo caso che la ridotta vita
"
al top" delle gomme ha messo tutti in cri-
si. La sensazione è che, con un ultimo test
che le previsioni già annunciano complica-
to dal punto di vista atmosferico, ad essere
favorite al pronti-via, e almeno per le pri-
me due gare, saranno le compagini dall'ap-
proccio più conservativo. Anche se prati-
camente tutte le auto sono da considerare
evoluzioni delle precedenti, alcune squa-
dre, McLaren in testa, hanno cambiato più
di altre mentre molti, pur mantenendo una
base conosciuta, hannomodificato lemeto-
dologie di lavoro con l'arrivo di nuovi tec-
nici (ad esempio James Key in Toro Rosso)
e di nuove filosofie costruttive (stop alla
fluidodinamica computazionale alla
Marussia). Il tutto mentre manca ancora
all'appello un pilota, il cui nome sarà deci-
so entro poche ore…