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ALL’ULTIMO
RESPIRO
Massimo Costa
Dalla depressione alla felicità in poche ore. Emozioni forti per Jules Bianchi alla vigilia
del GP di Australia. Il francese, vice campione della Renault 3.5 2012, aveva trascorso
un inverno di passione causa la indecisione della Force India sulla scelta del secondo
pilota. Il team di Vijay Mallya ha atteso fino all’ultimo concedendo da novembre a mar-
zo settimane e settimane ai contendenti, che nel frattempo dovevano racimolare un
pugno di dollari in più. C’era stato un momento in cui Bianchi pareva certo alla Force
India, poi è subentrato il nome dell’ex Adrian Sutil e infine pure quello di Narain Kar-
thikeyan. A quel punto si è capito che a fare la differenza sarebbe stato veramente il
bilancino delle monete. Quando è stato annunciato Sutil, Bianchi si è visto di nuovo
tagliato fuori dal mondiale F.1, lui sperava di entrarvi già nel 2012, ma improvvisamen-
te, come nelle belle favole, ecco che gli sponsor di Luiz Razia hanno fatto le bizze. I paga-
menti alla Marussia da parte del pilota brasiliano non sono arrivati nei giorni program-
mati, John Booth e compagnia non avevano certo voglia di scherzare (purtroppo il non
rispetto delle scadenze è una prassi diffusa e consentita dalla GP2 in giù, adducendo le
più svariate scuse…) e lo hanno fatto capire subito mettendo a piedi Razia già nella
seconda seduta dei test di Montmelò. La figuraccia per Razia e il suo entourage è stata
notevole, Bianchi ha ricominciato a sperare. Nicolas Todt e la Ferrari si sono tuffati a
pesce sulla Marussia, ma la partita non è stata facile. L’inattesa “liberalizzazione” di un
sedile F.1 a pochi giorni del primo GP faceva acquolina a molti di quelli che avevano già
chiuso il libro dei sogni. Per Todt junior and company c’erano da sconfiggere Vitaly
Petrov, Narain Karthikeyan, Heikki Kovalainen, anche se quest’ultimo in realtà non ave-
va un pacchetto di sponsor e quindi le chance erano veramente minime. Bianchi ha
incrociato le dita e alla fine gli è andata bene. Dalla sua parte ha pesato la possibilità
che la Ferrari fornisca i motori alla Marussia nel 2014, sicuramente un affare per la
squadra britannica. Bianchi dunque è un pilota di F.1, finalmente. A 23 anni e dopo tan-
ta gavetta, ha raggiunto l’obiettivo. Certo, la prospettiva è diversa rispetto a quella che
poteva essere alloggiando alla Force India, ma tant’è, l’importante è cominciare.
La carriera
2012 – 2
° Renault 3.5 con Tech 1
2011 – 3
° GP2 con ART Lotus
2010 – 3
° GP2 con ART
2009 – 1
° F.3 Euro Series con ART
2008 – 3
° F.3 Euro Series con ART
2007 – 1
° F.Renault francese con SG
Il francese del Ferrari
Driver Academy, dopo
la mancata scelta da
parte della Force
India sembrava
tagliato fuori dal
mondiale, invece a
sorpresa si è liberato
il posto in Marussia e
grazie al suo
management la veloce
trattativa è andata a
buon fine