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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
LE SECONDE
Massimo Costa
Sono considerati gli outsider del mondiale,
o meglio, le seconde guide di lusso dei top
team. Jenson Button, Felipe Massa, Nico
Rosberg e Mark Webber si sono guadagna-
ti la stima delle squadre per le quali lavora-
no, ma si sono ritrovati, quasi senza accor-
gersene, a essere considerati delle seconde
linee. Dei piloti privi di quella spavalderia
che fa la differenza tra coloro cui tutto sem-
bra venir facile e quelli che per conquista-
re una vittoria o una pole devono sudare
non sette, ma diciassette camicie. Button
un mondiale lo ha vinto, nel 2009 con la
Brawn, ma tutti ricordano che dopo uno
splendido avvio di campionato, le presta-
zioni erano venute un poco a mancare. Il
grande difetto di Button è proprio questo,
la mancanza di continuità. E’ capace di
siglare pole e due settimane dopo di non
entrare nella Q3, di festeggiare un primo
posto al termine di un Gran Premio, poi in
quello successivo di navigare fuori dalla
zona punti senza mordente. Per la prima
volta da quando è in McLaren (dal 2010),
non avrà Lewis Hamilton a pungolarlo e in
un certo senso a rimediare ai suoi momen-
ti di oblio. L’arrivo di Sergio Perez nel team
diretto da Martin Whitmarsh può rivelarsi
controproducente per Button, che di certo
non può permettersi di subìre la legge del-
l’ultimo arrivato. E se poi Perez si rivelerà
non subito pronto a reggere la pressione in
un top team, a ottenere i risultati che la
McLaren spera, dovrà essere Button a
riempire la cesta che ospita le coppe.
Insomma, una situazione non certo facile
per il simpatico Jenson, uno dei rari perso-
naggi interessanti che la F.1 offre.
Massa nell’estate del 2012 era praticamente
fuori dalla Ferrari, nessuno lo voleva più. In
qualchemodoha raddrizzato la stagionenel-
le gare finali e il presidente Luca di Monte-
zemolo gli ha concesso ancora fiducia. Con
un certo coraggio. Il Massa del 2008, quello
che ha perso un mondiale all’ultima curva
dell’ultimo giro dell’ultimo GP, non l’abbia-
mo più rivisto, schiacciato dalla personalità
e dalla velocità del compagno di squadra
Alonso. Di anni ne sono trascorsi ben quat-
tro da quel 2008, un tempo nel quale Felipe
èpianopiano svanito.Ma l’attodi amoredel-
la Ferrari e le buone sensazioni ricevute dal-
la F138 possono avermodificato la visuale di
Massa. Solo Melbourne ci dirà se il brasilia-
no è veramente cambiato e se la Ferrari avrà
due piloti vincenti.
Rosberg è sempre osservato come fosse un
giovane al debutto, peccato che è in F.1 dal
2006
e dunque sta per affrontare la sua
ottava stagione in F.1. Un vero veterano che
però, in tutto questo lungo periodo, non ha
lasciato tracce del suo passaggio. Una vit-
toria in Cina, qualche podio, nessuna corsa
memorabile, nessun sorpasso indimentica-
bile. Alla Williams era giustificato perché…
correva per la Williams, con la Mercedes se
la giocava con Michael Schumacher, lo ha
battuto tante volte, ma nell’ultimo anno le
ha anche prese sonoramente dal “vecchio”
connazionale. Per la prima volta dal 2006,
Button, Massa, Rosberg
e Webber sono a una
svolta della loro carriera.
Da sempre considerati
ottimi piloti, nelle ultime
stagioni hanno lasciato
ad Alonso e Vettel il
palcoscenico più
importante. Sarà l’anno
della svolta?