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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
Stefano Semeraro
Sarà un anno di violenta transizione. Nel 2014 la F.1 cambierà molto, grazie
–
o per colpa, decidete voi – ai nuovi propulsori turbo e tutti i grandi nel cor-
so del 2013 dovranno pensare il doppio, progettare con un doppio binario.
Succede quasi sempre, è vero, che un team a un certo punto della stagione
interrompa lo sviluppo della macchina attuale per dedicarsi a quello futuro,
ma questa volta la cosa sarà diversa, i due progetti sono davveromolto diver-
si. Lemonoposto del 2013 invece sono, almeno apparentemente, molto simi-
li a quelle della scorsa stagione. Non ci sono nuovi buchi nel regolamento in
cui intrufolarsi e scavare troppe genialate come un topino nel formaggio tec-
nologico, quindi una delle armi che hanno regalato la vittoria negli ultimi tre
anni alla Red Bull –la creatività di Adrian Newey – in teoria dovrebbe avere
meno cartucce nel caricatore. Diciamo dovrebbe perché le risorse del mago
di Startford sono sempre più profonde di quelle che sembrano e illudersi di
una sua impasse può risultare pericoloso assai.
Le gerarchie uscite dai test invernali danno la Mercedes W04 come grande
favorita – e sarebbe ora, pensano a Stoccarda, visti gli investimenti - davan-
ti ad una Ferrari che forse non ha ancora colmato il gap accusato dalla Red
Bull a fine 2012, ma è decisamente uno o anche due passi avanti rispetto alla
disastrosa monoposto del 2012. E con un Fernando Alonso vieppiù scalpi-
tante. Sia lui sia Lewis Hamilton sono nel mezzo di una scommessa impor-
tante e per certi versi simile. Alonso per tornare a vincere e prendersi una
rivincita sul tri-campeon Vettel, ha deciso di puntare sulla continuità, sulla
fede ferrarista; Hamilton ha invece scelto di cambiare aria, mentalità per
riconquistare il tempo perduto a fianco dell’eterna promessa Nico Rosberg.
Tutti e due sono convinti di poter vincere il titolo anche guidando una mac-
china (leggermente) inferiore alla concorrenza, il 2013 sarà per entrambi un
test importante.
La Red Bull e Vettel recitano da scontenti e preoccupati. Nei test non hanno
fatto segnare tempi da capogiro, ma gli “insider” suggeriscono che i bibitari
abbiano girato quasi sempre a pieno carico, per collaudare nuovi dispositivi
(
ilDRSpassivosoprattutto) enascondersi unpo’ allavigilia, con l’ideadi shoc-
care poi tutti a Melbourne. Non è una ipotesi balzana, e qualche segnale,
soprattutto da certi giri inanellati da Mark Webber, alimentano il sospetto.
«
Del resto se vai a guardare gli allenamenti del Barcellona – ironizza Fer-
nando – non è che capisci se batterà il Milan in Champions League. Solo a
Melbourne, o forse addirittura nelle gare successive, capiremo davvero come
stanno le cose». Per Montezemolo la F138 è da podio già adesso, e comun-
que da titolo a fine stagione, ma si sa che aMaranello vincere non è un obiet-
tivo, ma una condanna.
LaMcLaren per ora arranca. JensonButton si è lasciato scappare che la nuo-
va monoposto è “tricky”, che fa un po’ le bizze, e Sergio Perez come neo-gui-
da di un top team è tutto da scoprire. La Lotus, un po’ preoccupata dai tanti
guai esibiti nei test, cerca la stagione della promozione, da outsider di lusso
a top-teamcertificato. La Sauber ha presentato una vetturamolto interessan-
te, e nelle previsioni dovrebbe guidare la pattuglia di metà griglia insieme a
Williams, Force India – dove sarà interessante assistere al rientro di Adrian
Sutil e al rendimento dei motori Mercedes – e Toro Rosso. In fondo al grup-
po stanno, come da previsione e ormai consolidata tradizione, Caterham e
Marussia, con quest’ultima che puntamolto su Jules Bianchi e sul know-how
ferrarista che il francese si porta dietro. Insomma, la stagione che verrà è un
rebus che i test hanno contribuito sia a dipanare sia a ingarbugliare di più, e
che come l’anno prossimo troverà uno scioglimento nella questione-gomme,
nell’abilità delle squadre di sfruttarle al meglio e gestirle con sagacia tattica
superiorealla concorrenza.Nei test di Barcellona c’è chi hapaventatoGPstra-
pieni di pit-stop, cinque o addirittura sei a gara, la Pirelli sostiene che a Mel-
bourne ne vedremo al massimo due o tre. Le varie mescole, sempre secondo
il gommista ufficiale, saranno però molto diverse fra di loro, e questo darà
ampio spazio ai tattici del muretto di inventare e variare le strategie. In atte-
sa che il 2014 ci investa con le sue turbo-novità, insomma, prepariamoci a
godere un'altra annata di instabile, variabile divertimento.