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MONDIALE RALLY
MESSICO
Guido Rancati
Io sono Sébastien Ogier”. Per chiarire bene che s’è
stancato di essere definito il nuovo Loeb, il francese
non aspetta il risultato della sua terza gara con la Polo
vuerrecì: la sua identità la rivendica alla vigilia della
sfida messicana. Con fermezza, conscio dei suoi mez-
zi e consapevole di esporsi a facili critiche nel caso la
gara in quota gli dicesse male. Sa bene che un errore
o anche solo una botta si sfiga scatenerebbe la scon-
tata ironia di molti dei tanti, troppi,che a Leon gli van-
no intorno per chiedergli se pensa di ripetere le gesta
del suo connazionale che ha appena staccato. Dopo
aver dominato la scena per nove anni, dopo aver vin-
to (quasi) tutto quello che c’era da vincere. “Fra noi –
spiega per chiudere – ci sono dieci anni di differenza,
apparteniamo a due generazioni diverse”. Poi, con
quella calma che è pur sempre la virtù dei forti, va ad
affrontare la fascinosa prova nelle viscere di Guana-
juato che apre le danze.
Non cerca la prestazione a ogni costo, non è nei cuni-
coli dai quali cento anni fa messicani sputavano san-
gue per estrarre l’argento che si può fare la differen-
za. E neppure nella successiva kermesse disegnata a
uso e consumo degli sponsor che pure vince proiet-
tandosi in testa alla provvisoria. Quando cominciano
le cose serie, consola con un bell’acuto Jost Capito e
gli altri del team teutonico dell’ennesimo scivolone di
Jari-Matti Latvala. Quindi, duella per un po’ con
Mads Ostberg. Per poco perché il vichingo, in questo
inizio di stagione fortunato come un cane in chiesa,
paga pegno al El Chocolate a un altro guasto da due
lire della sua Fiesta e si deve far da parte. E’ ancora
lunga, ma la festa per gli altri è già finita. Padrone del
campo, il Seb delle Hautes Alpes colleziona successi
parziali e spinge sempre più lontano gli inseguitori.
Lui galoppa, gli altri trottano. E pure rischiano: lo fa
Hirvonen e lo fa Neuville che fra tutti sono quelli
meno lontani. Non lo scompone il cancello che trova
chiuso al secondo passaggio da Otates, non lo manda
in tilt il sensore capriccioso che lo rallenta all’inizio
dell’ultima giornata. “Sono cose che capitano”, com-
menta senza drammatizzare. Mette tutti dietro nella
Power Stage e, per gradire, firma pure l’ultima esibi-
zione nella pistina a due passi dall’arrivo.
Siamo solo alla terza gara dell’anno, ma intanto non
posso che essere soddisfatto di come si sono messe le
cose”, fa notare dopo gli inni e la doccia di champa-
gne. E’ quello che, in circostanze simili, ha detto chis-
sà quante volte Loeb e lo sa. Ma lui è SébastienOgier…
Jost Capito si coccola il suo pilota di punta, come dargli torto...
Ogier, ha vinto le ultime due gare e si è già issato in testa al Mondiale Piloti