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GP AUSTRALIA
LOTUS
Stefano Semeraro
In mezzo a tanti in costante ricerca di un centro di gravità per-
manente, Kimi Raikkonennon si spostamai da se stesso. In pista
si muove eccome, e la 20esima vittoria in un Gp (quota Hakki-
nen raggiunta) strappata a Melbourne. Una gara pensata ed ese-
guita con efficienza e velocità impressionante, che ora fa trema-
reunpo’ tutti.Maquando si trattadi parlare, di spiegare, di espri-
mersi davanti adunmicrofono enonattaccato adunvolante, Ice-
Kimi non si smuove di un millimetro. «E’ stata una delle vittorie
più facili della mia carriera – ha sussurrato con quegli occhietti
di ghiaccio che non si sciolgono mai – Anzi, spero me ne capiti-
no altre così. Sarei potuto andare anche più forte (e il giro veloce
staccato alla fine lo dimostra, ndr), ma lo ho fatto solo quando ho
vistocheAlonsosistavaavvicinandoeminacciavadipiovere,per-
ché in quel caso mi sarebbe servito un margine superiore».
L’uomo che apparentemente non prova emozioni si diverte sem-
pre un sacco a stupire. La Lotus nella pre-season gli ha dedicato
alcuni video stralunati, molto divertenti, in cui Kimi recita alla
Buster Keaton, apparentemente disinteressato di quello che gli
accade intorno, concentrato solo sul suo ruolo: quello dell’uomo
che non deve spiegaremai. Non a caso il suo slogan lanciato l’an-
no scorso via radio al team che lo importunava («so quello che
devo fare, adesso lasciatemi in pace») è diventato un tormento-
ne.
Se volete Kimi è il grillo della F.1, un grillo non parlante, quasi
sempre reticente,machenonamaconcedere interviste, farsi con-
taminare dagli assilli dei media. La Formula 1, per lui, è una cosa
che può essere difficile a volte, molto semplice altre, ma che non
ammette retroscenismi o inciuci. «Prima della gara avevamo sta-
bilito un piano, che era quello di fermarci solo due volte, e ha fun-
zionatoallaperfezione.E’ stato ineffetti unpo’ sorprendente, per-
chéall’iniziodiunastagionenonhaimaiabbastanzadatipercapi-
re come si comporteranno davvero le gomme e quando sostituir-
le. Io sono contento, ma in realtà non cambia nulla: prima di vin-
cere il mondiale dobbiamo farne di strada». Pragmatismo a pro-
va di bomba, un igloo corazzato. Un approccio molto diverso da
quello di Grosjean, che dal compagno si è beccato oltre un 1”40
di distacco e che ha messo subito mano al cassetto delle scuse.
«
Qualcosa non funzionava bene sulla mia macchina», ha prova-
to a dire, ma il suo team Manager Bouillier lo ha subito fredda-
to: «Sebastien è partito male, quindi abbiamo dovuto cambiare
strategia passando alle tre soste, e così si è trovato bloccato nel
traffico».
Orarestadacapirese il vantaggiodellaLotus, lachancedi costrui-
re strategie vincenti e diverse dalla concorrenza è tutta farina del
sacco della nuova vettura, delle sospensioni miracolose, del trac-
ciato stradale di Melbourne che ha penalizzato le avversarie – o
soprattutto merito della guida morbidamente sottozero di Kimi,
uno che attacca e infilza avversari senza consumare le baionette
marcate Pirelli.
Prima di iniziare il Mondiale in fondoRaikkonen si era sbilancia-
to, o meglio, aveva detto quello che pensava, e cioè che la Lotus
avrebbe potuto lottare per il titolo. Con altrettanta disarmante
semplicitàhaperò fattonotare che inFormula 1 quasi tutto èque-
stione di money, di soldoni. «Sono sicuro che abbiamo la gente e
gli strumenti sufficienti abatterci.Ma è altrettanto sicuro chenon
abbiamo lo stesso budget di Ferrari, Red Bull o Mercedes. L’an-
no scorso siamo riusciti a tirare fuori ilmassimodai soldi che ave-
vamo. Ma di sicuro quest’anno non sarà facile per noi». Pane al
pane, Kimi al Kimi.