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Stefano Semeraro
Meglio cinici o onesti? Meglio mantenere la
parola o mantenere la posizione? I giochi di
squadra sono sempre stati e sempre saranno
una variabile scomoda in uno sport che è fatto
di logiche diverse, a volte parallele, molto spes-
so divergenti. Nel dilemma che si pone fra
rispettare i sogni, i desideri, la natura stessa del
pilota e il bisogno di assecondare le esigenze del
team, la F.1 business-style ha scelto da tempo,
e si tratta di una scelta inevitabile:, razionale,
condivisibile, il bene (economico) comune è più
importante. Ma quando il pilota si ribella, che
succede? E che fare? Mark Webber – e Felipe
Massa, e Rubens Barrichello… - si sono piegati
tante volte, ingoiando amaro, alla real-politick
del muretto, ma quando a dire no, a spezzare la
catena è il number one, il campione in carica e
in pectore, la questione si complica. Con il cuo-
re (da appassionati) è difficile dare torto a Vet-
tel, che la vittoria sulla pista se l’è presa con un
sorpasso d’altri tempi, con un coraggio da leo-
ne.Ma con la testa, a freddo, la questione si com-
plica. Vettel era a conoscenza dell’invito ricevu-
to da Webber dal proprio box di smorzare il
motore – lo ha ammesso lui stesso – quindi
quella del tedesco da impresa si trasforma in
furbata, da genialata in truffa. Un colpo basso
alle regole comuni, all’amor proprio del compa-
gno, alla fiducia del team. Se lo può permettere,
perché è comunque il più veloce; o va punito,
perché ha rotto i patti? Il volto di Webber a
Sepang ricordava la maschera triste di Villeneu-
ve dopo la “sola” che gli rifilò Pironi a Imola. Gil-
les anche per guarire da quella frustrazione, finì
per inseguire la sua rabbia, invece che gli avver-
sari, e la storia si concluse come sappiamo. Alla
Red Bull devono rifletterci sopra. E Webber
merita una risposta vera, non di facciata
Mark Webber
prova a resistere
al compagno
dopo il sorpasso
rubato”
La domanda ora è: come si comporterà la Red Bull? Non puoi
dare i punti di Vettel a Webber, e una multa sarebbe irrilevante. L'unica
soluzione che vedo è sospendere Vettel dal GP di Cina
JOHN WATSON