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GP MALESIA
MERCEDES
Stefano Semeraro
Raccontano, nel tennis, che quando Annette Olsen a braccet-
to di Stefan Edberg e con il suo cagnolino al guinzaglio, incon-
trò il suo ex fidanzato Mats Wilander, al momento dei saluti il
quadrupede invece di seguire la neo coppia trotterellò dietro
Wilander, il vecchio padrone. Questione di abitudine. Se vole-
te, a Sepang il cagnolino Lewis ha commesso lo stesso errore.
E’ entrato nella pit-lane per il primo cambio gomme e si è tran-
quillamente diretto verso il “suo” box, quello della Mclaren.
Dimenticando che da quest’anno corre per la Mercedes. I suoi
ex meccanici gli hanno fatto cenno di andarsene in fretta, di
circolare, e tutti, ammettiamolo, si sono molto divertiti. La
fidanzata di Hamilton, Nicole Scherzinger, inquadrata dalle
telecamere con un sorrisone di sorpresa stampato su mascara
e rossettone da diva, gli spettatori a casa e persino il boxMcLa-
ren, che ha postato immediatamente un tweet «Sorrisi nel
garage dopo un ben riuscito doppio pit-stop con una svolta
inattesa», si sono divertiti. Niente di grave, siamo inglesi: del
resto due anni fa proprio Jenson Button, l’ex compagno di
Hamilton, aveva toppato nella stessa maniera, fermandosi nel
box della Red Bull. «Ho fatto il… Jenson Button», ha ricono-
sciuto Hamilton. «Ho corso tanti anni per la McLaren, è vero,
ma non so ancora come sia capitato. Tante scusa al mio team».
E chissà a quale si riferiva, Lewis, dicendo “mio”…
Lo scambio di box non è stato però il solo imbarazzo malese
per Hamilton, che è salito sul terzo gradino del podio grazie
agli ordini di squadra perentoriamente diramati da Ross
Brawn, ai danni del suo compagno di squadra Nico Rosberg.
Uno che evidentemente riesce a farsi rispettare di più dai suoi
piloti rispetto a Chris Horner o che forse ha alle dipendenze
caratteri meno turbolenti. Fatto sta che dopo una belle gara
per le Frecce d’Argento, durante la quale Lewis e Nico si era-
no dati battaglia più volte, nel finale quando Rosberg, eviden-
temente più veloce, ha chiesto strada, dal muretto gli è stato
risposto picche. «Se Hamilton va a quel ritmo è perché glielo
abbiamo chiesto noi, tu resta dove sei». «Allora ditegli di anda-
re a prendere le Red Bull!», ha replicato Rosberg. «Capito il
concetto, ma tieni la tua posizione», ha chiuso lì Brawn. Yes,
sir (oppure jawohl, mein herr): il maturo Nico ha obbedito,
contrariamente a quanto aveva fatto il suo connazionale Vet-
tel poco prima.
Boccone amaro ingoiato, ma guerra evitata, e pace conservata
alla Mercedes. «Sono convinto che a parti invertite il team
avrebbe fatto la stessa cosa – ha dichiarato Nico – lo scopo era
di portare due macchine alla fine con un buon risultato, spe-
cie pensando ai momenti difficili che abbiamo attraversato».
Poi, rivolto al team, ha specificato: «Ricordatevi di cosa è suc-
cesso oggi». Il risultato, insomma, è una cambiale in bianco da
incassare per lui, oltre ai 27 punti fatti segnare dalla Mercedes,
il bottino più grosso per un singolo weekend da quando la Stel-
la è rientrata in F.1 nel 2010. «A volte ci sono decisioni diffici-
li che vanno comunque prese», ha commentato Toto Wolff,
aggiungendo però che «... da un punto di vista sportivo, non è
quello che vogliamo vedere». Ross Brawn ha ammesso che si
aspettava di ritrovarsi davanti un Rosberg molto dispiaciuto
per la scelta. «Con il terzo treno di gomme da asciutto, quelle
a mescola dura, non abbiamo avuto il bilanciamento che ci
aspettavamo e per questo abbiamo perso terreno. Consuma-
vamo più benzina del previsto verso la fine, per quello ho chie-
sto ad entrambi di conservare le posizioni. Nico ci ha rimesso,
ma ora che abbiamo una buona macchina e in futuro non gli
mancheranno occasioni per fare risultato in questa stagione».
Un discorso da leader e da “commander”, senza troppe ipocri-
sie e giri di parole che però si è attirato le critiche del solito
Lauda.
A rilassare l’ambiente ci ha pensato dopo la premiazione anche
Lewis lo sbadato. «Nico ha guidato in maniera più intelligen-
te e controllata di quanto ho fatto io – ha ammesso con gran-
de signorilità Hamilton alla fine – E si meritava di finire terzo
al mio posto. E’ stata una gara difficile, abbiamo lottato con le
Red Bull usando una tattica aggressiva con la benzina, ma ci
hanno battuti». Del resto non poteva mica andarti bene pro-
prio tutto, Lewis.
Hamilton
sul podio
nonostante
la svista
del passaggio
al box
McLaren