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INDYCAR
GARA A ST.PETERSBURG
Marco Cortesi
Il "sindaco" James Hinchcliffe sbanca St. Petersburg. L'estroverso
canadese dal gran talento e dalla parlantina sciolta era senza fiato
-
una rarità per lui - dopo aver centrato, approfittando di un erro-
re di Helio Castroneves, la propria prima vittoria in IndyCar nella
trasferta d'apertura 2013. Ancora una volta, decisivi sull'angusto
tracciato della Florida sono stati i re-start, e in particolare quello
dell'85° passaggio che ha messo fine ad un dominio iniziale del
team Penske. Bravo anche nella strategia e nella gestione delle
gomme, Hinchcliffe ha chiuso conun secondodi vantaggio sul riva-
le brasiliano, vincitore 2012. Un risultato a sorpresa ma non trop-
po, considerando il potenziale chiaramente emerso a favore del
portacolori dell'Andretti Autosport sin dai test e dalle prime fasi
del weekend. In terza piazza si è issato con un gran recupero Mar-
co Andretti, riuscito a risalire bene dopo aver risparmiato le pro-
prie gomme: la buona condizione delle sue coperture si è rivelata
il fattore decisivo in due attacchi conclusivi su Tony Kanaan e
Simona De Silvestro. Il capitolo riguardante l'italo-svizzera è sta-
to costellato da note positive, partendo dal terzo posto in qualifica
che ha lasciato di stucco molti avversari, fino ad una condotta di
gara praticamente perfetta, fatta sia di buoni riscontri cronometri-
ci sia di una gran decisione nelle fasi di bagarre. Sfortunatamente,
la De Silvestro ha avuto qualche problema di gestione gomme nei
passaggi conclusivi vedendosi sfilata da Andretti e Kanaan prima,
e da Scott Dixon in volata poi. Tutto sommato perdonabili le diffi-
coltà dopo una stagione con i motori Lotus che, oltre a non mette-
re molto in crisi le gomme a suon di cavalleria, spesso e volentieri
non consentivano di terminare stint interi senza soste ai box. A fare
da contraltare ai nomi nuovi al top (oltre alla De Silvestro ha bril-
lato il rookie di Sam Schmidt Tristan Vautier) sono stati i guai dei
favoriti delle passate stagioni. Il campione in carica Ryan Hunter-
Reay è stato fermato da guai elettrici, ma alla nemesi Will Power
non è andata meglio: l'australiano si è visto centrare dal catastro-
fico JR Hildebrand (doppiato) durante una caution. Costretto a
rientrare al pit, si è complicato ulteriormente la vita con un suc-
cessivo errore, finendo sedicesimo. Fuori subito dopo il primo pit-
stop Dario Franchitti, tradito dalle gomme fredde e dallo sporco al
rientro in pista: un inizio devastante per lo scozzese dopo le note
amare - Indy esclusa - dell'anno passato. Se è vero che i motori
Chevrolet si sono mostrati superiori, è apparsa poi chiara la diffi-
coltà del team Ganassi, indietro sin dalle prove. Il quinto posto di
Dixon non consola, dopo che la palma di miglior rappresentante
del costruttore giapponese era andata inprova aTakuma Sato. Altri
contatti hanno visto protagonisti Ana Beatriz e Sebastian Saave-
dra, mentre noie tecniche hanno fermato alcuni nomi particolar-
mente attesi. Oltre a Vautier si è dovuto arrendere il compagno
Simon Pagenaud, mentre Josef Newgarden è finito out quasi subi-
to per la rottura della frizione.
Simona De Silvestro a lungo terza
Marco
Andretti