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L'ORDINE DI ARRIVO
SABATO 23 MARZO 2013
1.
Kopecky-Dresler (Skoda Fabia S2000) in 2.24'30"9
2.
Breen-Nagle (Peugeot 207 S2000) a 1'52"4
3.
Monzon-Deniz (Mini JSC Rrc) a 3'18"9
4.
Aigner-Jurgen (Subaru Impreza STi R4) a 6'50"8
5.
Bonnefis-Fournier (Renault Mégane RS) a 8'31"0
6.
Antxustegi-Iglesias (Suzuki Swift S1600) a 9'21"6
7.
Puskadi-Godor (Skoda Fabia S2000) a 10'13"6
8.
Leandri-Jamoul (Peugeot 207 S2000) a 11'05"8
9.
Consani-Gorczyca (Renault Megane RS) a 11'57"7
10.
Tlustak-Vyoral (Skoda Fabia S2000) a 14'05"2
Il campionato
1.
Kopecky 76, 2. Breen 58, 3. Ketomaa 39, 3. Ketomaa 39, 4. Dele-
cour 32, 5. Bouffier 31, 6. Monzon 24, 7. Baumschlager 23, 8. Pech
e Cerny 20, 10. Aigner 18.
Il più pareva fatto. In testa fin da subito e
più veloce di tutti negli otto tratti cronome-
trati della prima tappa, nel primo della
seconda, battuto di un niente da Jan
Kopecky, Robert Kubica s’era anche tolto
dalla testa – se mai l’aveva avuta – l’idea di
firmare tutte le prove speciali del fine set-
timana canario. Poi, il fattaccio: una curva
sottovalutata, l’impatto contro un guard-
rail, il mesto ritiro.
E’ successo in una curva piuttosto veloce
in discesa”, ha raccontato il polacco a frit-
tata ormai fatta. Poi, ha aggiunto i dettagli:
Bisognava dare un colpo secco sul pedale
del freno per scalare ed è quello che ho fat-
to, ma sfortunatamente in quel momento
ho “perso” il posteriore e, senza più avere il
controllo dell’auto, di traverso, ho cercato
di venirne fuori in qualche modo”. Non ce
l’ha fatta: più veloce di quanto avrebbe
dovuto essere in quel punto, la DS3 Regio-
nal ha urtato la barriera di protezione. Pri-
ma con il posteriore, poi con l’anteriore a
sinistra. La sospensione non ha ovviamen-
te gradito e la sua corsa è finita in anticipo.
Non è la prima volta che gli capita, qualco-
sa di molto simile gli era già successo qual-
che mese fa al Rallye du Var e allora a mol-
ti vien facile pensare che non abbia – non
ancora, almeno – il senso della misura. E
che non sappia gestire le gare. Ma non è
detto che sia proprio così. Intanto perché il
suo kappaò sulla costa francese era stato in
qualche modo propiziato da un malinteso
con il copilota. Poi perché nelle corse, quel-
le su strada, basta sempre dannatamente
poco per rovinare tutto. E’ spesso soltanto
una questione di pochi centimetri: se pas-
sa, tutti ad elogiare il controllo dell’auto
dimostrato: se non passa, tutti a sparare sul
pianista. E’ successo a tanti, è successo
anche a lui.
L’asso dell’est è rimasto a mani vuote e ci è
rimasto male. Ragazzo intelligente, non ha
cercato scuse: “E’ andata così – ha detto –
e sono deluso, ma ora l’unica cosa da fare è
trarre insegnamento da questo errore e
guardare avanti”.