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CIA IL SEGNO
Massimo Costa
E’ senza dubbio la sorpresa delle prime due
tappe del mondiale F.1. Jules Bianchi con la
Marussia sta realizzando ciò che neanche un
pilota esperto come Timo Glock riusciva a
compiere. Nessun rimpianto dunque per il
tedesco, dalle parti del box di John Booth.
Bianchi sta tenendo un passo che è netta-
mente superiore a quello dei due piloti
Caterham, Charles Pic e Giedo Van der Gar-
de, appare irraggiungibile al suo compagno
Max Chilton (che in qualifica si è beccato 0”8
aMelbourne e 1”2 a Sepang), e va pure a dare
fastidio a ToroRosso eWilliams.Ma che suc-
cede? Siamo davanti a un rookie che sta
facendo la differenza a occhi chiusi oppure
la Marussia ha finalmente progettato e
costruito una monoposto che funziona e che
quindi, se ben guidata, può avvicinare il cen-
tro gruppo? Senza dubbio propendiamo per
la seconda ipotesi, ma Bianchi sta interpre-
tando la MR02 nel migliore dei modi. Un
mix micidiale e il francese in prestito alla
Marussia dalla Ferrari non sembra proprio
un debuttante anche perché tra prove libe-
re, qualifiche e gare, non ha commesso erro-
ri. Merito dei tanti giorni trascorsi nel simu-
latore di Maranello, delle esperienze matu-
rate tra GP2, Renault 3.5 e i test F.1 svolti
con Ferrari e Force India (con quest’ultima
squadra ha partecipato ad alcune prove libe-
re del venerdì nel 2012), ma sicuramente
nessuno si aspettava di vedere un Bianchi
così concreto e determinato. Se pensate poi
che l’accordo tra lui e la Marussia è arrivato
soltanto dopo che Luiz Razia ha perso il
posto, nel bel mezzo della fase dei test col-
lettivi pre campionato, per il mancato rispet-
to dei pagamenti da parte dei suoi sponsor,
si può capire come a volte la vita riservi sor-
prese inaspettate.