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GP2
STEFANO COLETTI
Massimo Costa
“
E’ stato sicuramente ilmiomigliorweekend
di tutta la carriera”. Stefano Coletti ne è cer-
to. Quelli che ha vissuto a Sepang sono stati
tre giorni indimenticabili, i piùbelli della sua
avventuranelmotorsport. Poleposition, ter-
zo posto in gara 1 dopo averla praticamente
dominata, vittoria nella seconda corsa gra-
zie a una strepitosa partenza e a un passo
insostenibile per gli avversari, prima posi-
zione nel campionato GP2. Questo dominio
non è frutto del caso, comemagari si potreb-
be pensare, ma di un attento lavoro di svi-
luppo iniziato già nei test di fine 2012 col
team Rapax: “Quei quattro giorni di prove
tra Jerez e Barcellona sono stati molto utili.
Se andate a rivedere le cronache di quei test,
non siamo stati protagonisti, ma non perché
non eravamo competitivi bensì per scelta.
Provammo tantissime cose, disinteressan-
doci dei tempi, ma concentrandoci sul lavo-
ro di sviluppo. Abbiamo messo insieme
numerosi aspetti che poi ci sono magica-
mente tornati utili già nei test pre campio-
nato”. Segnata la pole, a Sepang Coletti è
partito lancia in resta, ma con la “zanzara”
Fabio Leimer che lo punzecchiava in conti-
nuazione. Il monegasco, di origni italianissi-
me, ha quindi dovuto anticipare il pit-stop,
per lasciare ai propri meccanici le gomme
soft: “Abbiamo commesso un piccolo erro-
re, dopo la qualifica, scegliendo una soluzio-
ne di assetto che si è rivelata non ottimale.
Gli pneumatici soft erano finiti, non potevo
aspettare oltre, avrei preso due secondi al
giro, così sono entrato inpit-lane. Con le Pri-
me sono andato forte, ma di nuovo nel fina-
le gara ho dovuto cedere la prima posizione
poi anche la seconda”. Capito il problema, i
tecnici Rapax sono subito intervenuti: “Sia-
mo semplicemente tornati indietro, quella
modifica non aveva pagato. E difatti in gara
2
la macchina ha avuto una resa ecceziona-
le tanto da permettermi, a un giro dalla fine,
di spingere forte per mantenere Nasr a una
distanza di sicurezza”. Adesso il calendario
prevede una trasferta calda come quella di