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Dopo le “bravate” dello scorso anno, Romain Grosjean è un pilota costantemente
sotto esame. Il talentonon si discute, la capacitàdi gestirloquando intorno la situa-
zione si fa calda un po’ meno. In inverno il francese/svizzero ha rischiato seria-
mente di perdere il sedile, non è un mistero che il nostro Davide Valsecchi scalpi-
ti dietro di lui. E correre a fianco di un fenomeno assoluto come Kimi Raikkonen,
in una scuderia che quest’anno punta decisamente al salto di qualità, non è situa-
zione che aiuta a distendere i nervi. «Non credo di aver ancora dimostrato il mio
potenziale in queste mie prime due gare», sostiene Romain. «E’ stato un po’ fru-
strante, perché sono state due gare difficili, ho veramente bisogno di un weekend
in cui potermostrare cosa posso fare quest’anno. Il potenziale c’è, ma non lo abbia-
mo ancora sbloccato. Speriamo accada in Cina».
Credi che in Malesia sarebbe stato possibile fare qualcosa di più?
«
Se avessimo avuto a disposizione lamacchina che volevamo per tutto il weekend,
sì. Partire in cima alla griglia avrebbe aiutato, ma dirlo dopo è sempre facile. In
gara sono rimasto a lungo bloccato dietro a Massa, se fossi riuscito a passarlo pri-
ma le cose sarebbero andate meglio. Alla fine poi, le gomme erano andate e ho
pensato bene che fosse meglio lasciarlo andare per non compromettere ulterior-
mente la gara».
La E21 è una vettura che ti piace?
«
Sicuramente è un passo in avanti rispetto alla E20. A volte la macchina mi dà
quello che voglio, altre volte no, eppure i set-up sono simili: è un po’ frustrante, lo
ammetto. Con i meccanici abbiamo però lavorato molto e abbiamo capito che la
vettura è molto sensibile e richiede un bilanciamento perfetto per funzionare al
meglio. Inoltre la nuova ala si è dimostrata utile, e in Cina dovrei poter utilizzare
la nuova versione degli scarichi che Kimi ha portato in pista a Sepang».
In Cina l’anno scorso hai segnato i tuoi primi punti in F.1: ritorna-
re laggiù ti fa sentire ottimista?
«
Rompere il digiuno è sempre una bella cosa, più punti arrivano meglio
è. L’anno scorso ricordo che a Shanghai fu un weekend difficile, all’ini-
zio non avevamo lamacchina che volevamo, ma grazie alla stra-
tegia e alla gestione delle gomme siamo riusciti ad otte-
nere un buon risultato. Speriamo di fare anche
meglio quest’anno».
Cosa ne pensi del circuito di Shanghai?
«
E’ impressionante, solo quando la vedi dal vivo
la prima volta ti rendi conto di quanto è grande.
Il disegno del tracciato è bello, e ci sono alcune
difficoltà tecniche che lo rendono interessante,
come certe curve a raggio variabile e altre con
un po’ di pendenza. Ci sono staccate più decise
rispetto alle ultime due piste e anche un retti-
lineo molto lungo, quindi c’è di che tenersi
occupati».
Quale è il tuo obiettivo per il prossimo
GP?
«
Voglio più punti possibile. Sono finito
decimo a Melbourne, sesto a Sepang,
sarei soddisfatto di un secondo posto a
Shanghai. Ma anche un primo postomi
farebbe felice! Aspettiamo di ari are lì
e capire come vanno le cose, speran-
do che non arrivi la pioggia a rovina-
re tutto perché la nostra vettura non
rende al meglio sul bagnato».