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FORMULA 1
LA CURIOSITÀ
Stefano Semeraro
Donne e motori non sono più i due poli di
un motto un po’ stantio (e molto maschili-
sta), le due entità che fino a qualche anno
fa parevano destinate – tranne qualche
rara eccezione – a destini inconciliabili.
Alessandro Zanardi sostiene che l’unica
cosa che i maschi sanno ancora fare meglio
dell’altra metà del cielo «è parcheggiare,
per il resto le donne ci danno sei zero in tut-
to», e i sospetti che abbia ragione comin-
ciano a montare. Anche perché le donne
stanno dando davvero l’assalto alle ultime
cittadelle del potere maschile: lo sport.
Nello sci, Lindsey Vonn vorrebbe correre
con i suoi colleghi gare miste, nel basket
Nba il padrone dei Dallas Mavericks della
Nba, Mark Cuban, sta pensando di ingag-
giare la cestista fenomeno del campionato
universitario, Brittney Griner (vedi l’arti-
colo su curiosidisport.wordpress.com).
Danica Patrick ha appena stupito il mondo
con la sua pole a Daytona nella serie
Nascar, ma nel motorsport l’offensiva fem-
minile non si ferma alla pista, anzi: ormai
ha raggiunto le scrivanie che contano. La
prima a mettere le mani su un consiglio di
amministrazione, e poi sul ruolo di team
principal in F.1, è stata Monisha Kalten-
born, straordinaria indiana-austriaca che
dal 2010 è la donna che prende le decisio-
ni alla Sauber Motorsport AG, e che dal
2012
è diventata a tutti gli effetti anche
team principal e azionista (al 33 per cento)
della scuderia fondata da Herr Peter. Ma
da quest’anno Monisha – che fra l’altro fa
anche parte della commissione per le don-
ne e il motorsport della FIA, presieduta
dalla indimenticabile ex rallista Michelle
Mouton – non è più sola. Da poco infatti,
uno dei patriarchi del Circus, Frank Wil-
liams, ha deciso di consegnare nelle mani
di sua figlia Claire le sorti di una delle scu-
derie che hanno scolpito la storia della F.1.
Non è ancora la team principal a tutti gli
effetti, la bruna Claire, ma è desinata a
diventarlo, e nel frattempo dovrà gestire in
prima persona il marketing, le sponsoriz-
zazioni e la comunicazioni della squadra.
Mica male, no?
Non si tratta di quote rosa, né di banale
nepotismo, ma di qualifiche guadagnate
sul campo, questa è la novità. E anche l’idea
sbandierata da qualche tempo da Bernie
Ecclestone di volere in pista una donna
pilota in grado di tenere a bada la concor-
renzamaschile, probabilmente esorcizza la
paura di ritrovarsi una erede in gonnella a
capo della FOA. Se una donna può gover-
nare il fondomonetariomondiale (Christi-
ne Lagardere), il governo dell’economia
più potente d’Europa (Angela Merkel),
dirigere il New York Times (Jill Abram-
son) o capitanare Facebook (Sheryl San-
dberg) e Yahoo! (Marissa Meyer), perché
mai non potrebbe far rigare dritta la For-
mula 1? Dalle donne con le gonne alle don-
ne con le gomme. Quanto alla possibilità
di vedere una campionessa del mondo del-
la massima serie in tacchi alti e rimmel, la
possibilità potrebbe anche non essere lon-
tanissima. L’erede delle varie Maria Tere-
sa De Filippis, Lella Lombardi, Giovanna
Amati non sarà quasi certamente la bella
Danica Patrick, che peraltro grazie alle sue
doti sia tecniche sia muliebri è riuscita a
trasformarsi in una icona delle gare made
in USA. Ma potrebbe uscire presto da uno
dei programmi di addestramento delle
scuderie di F.1. La prima a puntare su una
driver donna è stata – come d’abitudine –
la Red Bull, che ha ingaggiato la diciotten-
ne olandese Beitske Visser. La bionda
Beitske, con il suo faccino alla Pippi Calze-
lunghe disegnato attorno ad uni sguardo
cannibale, l’anno scorso ha vinto due gare
e quest’anno correrà nell’Adac Formel
Masters. A sceglierla è stato Helmut Mar-
ko, uno che di solito non si fa troppo inte-
nerire quando si tratta di firmare contrat-
ti. «Noi cerchiamo piloti sulla base delle
prestazioni, non delle dichiarazioni», ave-
va detto quando era iniziato a circolare il
nome della Patrick per la F.1 del 2014. Se
dobbiamo dargli retta, donne e motori
saranno presto gioie per tutti, e dolori
soprattutto per i maschi. In Italia abbiamo
Michela Cerruti che corre nell’impegnati-
vo FIA F.3 European Championship e Vic-
ky Piria che si cimenterà nella F.3 Open
spagnola mentre in GP3 troviamo la spa-
gnola Carmen Jordà, che tanto piace a Ber-
nie Ecclestone, ma che a differenza delle
due italiane, proprio non va…
Claire Williams
con il boss della F.1
Bernie Ecclestone