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Stefano Semeraro
Sembra ieri, ma sono già passati 10 anni
da quando la F.1 è sbarcata in Cina per la
prima volta. Sembrava l’ultima frontiera,
eppure dopo sono arrivate altre location
inconsuete per il Circus, dalla Turchia
all’India. L’ex celeste impero resta
comunque uno degli orizzonti più sugge-
stivi per il motorsport – anzi, per tutto lo
sport – del futuro, vincere sulle rive dello
Huang-Po non significa solo alzare una
coppa, ma impressionare un miliardo e
trecento milioni di persone. Un pubblico
enorme, e un mercato davvero impressio-
nante. Lo sa bene Ross Brawn, il team
principal della squadra che a Shanghai
arriva per rinnovare ottimi ricordi. «L’an-
no scorso Nico Rosberg e Mercedes han-
no colto il primo successo, qualcosa che ci
ha reso tutti molto orgogliosi», ha
ammesso Brawn. «Il nostro obiettivo è
ripeterci. La stagione è iniziata meglio di
come ci fossimo aspettati, ma dopo la
Malesia abbiamo lavorato duramente per
migliorare ancora e avremo delle novità.
La Cina è un mercato molto importante,
sia per la Formula 1 in generale sia per la
Mercedes-Benz, non dimentichiamocelo.
Mi aspetto di fare bene su questo circuito
che mette alla prova tutti con le sue cur-
ve veloci e impegnative, e che richiede
velocità di punta, stabilità in frenata e tra-
zione».
LaMercedes, dopo la discussa decisione di
Brawn di stoppare Rosberg dietro a Lewis
Hamilton in Malesia, è finita nel mirino
delle polemiche insieme al “bullo” Seba-
stian Vettel, ma rispetto alla Red Bull que-
st’anno ha la pressione di “dover” vincere
a tutti i costi, per dimostrare alla dirigen-
za di Stoccarda – un po’ divisa a dare ret-
ta alle voci di contrasto interni fra Toto
Wolff e Niki Lauda… - che gli investimen-
ti nel Circus sono giustificati. Shanghai
può diventare un trampolino di lancio: il
circuito, per le sue caratteristiche, secon-
do Brawn dovrebbe comportare meno
degrado per le ruote posteriori, da sempre
uno dei talloni d’Achille delle monoposto
anglo-tedesche. E il precedente di Rosberg
regala un filo d’ottimismo alle frecce d’ar-
gento. «A Shanghai ho vinto l’anno scorso
e negli ultimi tre anni sono sempre stato
in testa alla gara a tratti, ho davvero un
buon feeling con quella pista», ha detto il
tedesco lanciando la sfida.
In casa di Red Bull si tratterà di vedere
come è stata assorbita la sanguinosa faida
fra Vettel, Webber e la squadra, e che stra-
scichi ha lasciato sul team l’insubordina-
zione di Sepang. La Ferrari è alle prese con
una situazione inconsueta, con Fernando
Alonso 4 punti dietro Felipe Massa (e ben
22
nei confronti del leader) nella classifi-
ca di campionato, la McLaren pare inten-
ta soprattutto a leccarsi le ferite cercando
di non perdere altro distacco dalle sue tre
concorrenti, mentre la Lotus, con Kimi
Raikkonen vincitore a sorpresa a Mel-
bourne, ma un po’ in ombra a Sepang, gio-
ca da outsider di lusso. Nel “secondo cam-
pionato” la Force India scalpita, mentre
sarà interessante vedere se Jules Bianchi
riuscirà ad essere il primo dei driver dei
nuovi team a finire a punti.
In previsione c’è una gara con tre pit-stop,
come ha fatto sapere Paul Hembery. La
Pirelli porterà in Cina gomme medium e
soft: «A Shanghai ci sono state spesso gare
emozionanti, e la strategia ha sempre gio-
cato un ruolo di rilievo. Quest’anno le
nostre mescole sono volutamente più
morbide, ma il circuito cinese è meno
abrasivo rispetto a quello di Sepang – ha
spiegato Hembery – e comunque i team
sanno imparare in fretta come regolarsi
anche se noi ogni anno variamo il tipo di
pneumatici. E il modo in cui proprio
Rosberg ha gestito le gomme finendo per
vincere il GP di Cina l’anno scorso è stata
la miglior dimostrazione di come ci si deb-
ba comportare». Anche le temperature di
Shanghai, meno elevate di quelle malesi, e
la chance di pioggia dovrebbero ridurre il
rischio di un degrado troppo estremo del-
le coperture. Condizioni ideali, insomma,
per Hamilton, Rosberg & Co. La sfida
tedesca è lanciata