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stefano Semeraro
Una fiammata nelle libere, una qualifica comunque
buona, una partenza sturm un drang. A fare da benzi-
na all’orgoglio di Felipe Massa in Cina erano arrivate
anche le paroline un po’ tese di Fernando Alonso, toc-
cato dalle quattro qualifiche perse di fila contro il com-
pagno: «Figuriamoci, non dormo la notte emangio solo
riso in bianco…». Scherno, neanche troppo elegante,
ammettiamolo, che nascondeva non certo la preoccu-
pazione, ma un po’ di stizza sì. A spegnere l’entusiasmo
brasileiro è arrivata però il resto della gara: mica brut-
ta, ma grigia sì. Mentre Nando dopo il primo pit-stop
ha iniziato a spingere come un forsennato, Felipe ha
iniziato a farsi risucchiare nelle immediate retrovie, ai
bordi del gruppo. Pare – pare… - che la colpa sia del
graining, di quelle gomme che si sbriciolano un po’
troppo sulla sua F138.
«
E’ il mio stile di guida – si giustifica Massa – sono
molto gentile con le gomme anteriori e questo forse
può provocare il graining. Dopo un po’ di giri si ripu-
liva, poi mi fermavo per il pit-stop e la storia ricomin-
ciava. Per tutto il weekend non mi sono trovato bene
con questi pneumatici, ogni tentativo di salvarli è sta-
to inutile». A danneggiarlo è stata in parte la sosta
ritardata di un giro (settimo invece di sesto) rispetto
al compagno di squadra, ma sta di fatto che mentre
Alonso si è svincolato dalle marcature del gruppone
come un salmone che risale la corrente, Massa ha fat-
to la fine del pescegatto in secca. «Sapevamo che
dopo il primo pit-stop saremmo rientrati nel traffico,
senza la certezza di riuscire a sorpassare chi monta-
va gomme medie – ha spiegato Pat Fry – l’impresa è
riuscita a Fernando, mentre Felipe anche per colpa
del graining ha avuto più difficoltà». Ecco, sarà col-
pa di quello. Graining, governo ladro.
TA COLPA