Pagina 32 - Italiaracing.net Magazine

32
GP CINA
TORO ROSSO
Stefano Semeraro
Nel giorno in cui tutta l’Australia si è alzata urlando di gioia
per la vittoria di Adam Scott nel Master di golf – la prima di
un aussie adAugusta, un evento per il Paese - il settimo posto
di Daniel Ricciardo a Shanghai forse down under è passato
inosservato. Ma non nel paddock. Non alla Toro Rosso. E
neppure alla Red Bull.
Una gara matura, e il suo miglior piazzamento nel mondia-
le, per il campioncino della porta accanto che nel 2014
potrebbe anche finire alla corte di Chris Horner al posto di
MarkWebber. Ricciardonon è un guascone,ma uno che par-
la poco, si lamenta zero e preferisce far parlare la pista. Però
è capacissimo di farsi notare. In gara a Shanghai dopo l’otti-
ma qualifica ha rischiato di vedersi la gara rovinata da un
contatto con Nico Rosberg, che l’ha costretto ad un pit-stop
supplementare. Gli uomini della Toro Rosso l’hanno rimes-
so in sesto in 7”2, «ma dopo Daniel è stato bravo a guada-
gnarsi il piazzamento finale a suon di sorpassi», ha concesso
il team principal Franz Tost, uno che con i piloti di solito ha
occhio lungo. Jean-Eric Vergne, il suo compagno di squadra,
non ha avuto la stessa fortuna, Webber lo ha centrato in pie-
no danneggiandogi il fondo, e da allora in poi la sua gara è
stata una sofferenza.
«
In Cina è andata bene – ha ammesso Ricciardo dopo il GP
il risultato mi dà un sacco di fiducia e conforta il team sul-
le nostre possibilità.Ma ora si tratta di ripetere la performan-
ce, perché una volta sola non basta. Dall’inizio di stagione ci
sono stati tanti cambiamenti nel team, c’è voluto un po’ per
assestarsi, ma qui a Shanghai tutto sembra essere andato a
posto dopo gli alti e bassi dei primi due GP. Dobbiamo cer-
care di arrivare costantemente a punti e se riusciremo amet-
tere in pista una macchina così competitiva si tratta di un
obiettivo possibile. Poi, ho capito che se mi ritroverò a fare
un’altra partenza fra i primi dieci della griglia, saprò come
sfruttarla».
A Shanghai la STR8 ha montato una nuova versione degli
scarichi, fra un mese in Spagna dovrebbe arrivare un nuovo
pacchetto di sviluppo. Il necessario per continuare a mostra-
re aHorner, Mateschitz (eMarko…) che la sua è la stoffa giu-
sta per ricavarne il prossimo compagno di squadra di Vettel.
Un italo-australiano, cresciuto motoristicamente dalle
nostre parti fin da ragazzino, dopo l’australiano purosangue
Webber?
«
Sono sicuro che alla Red Bull sono stati contenti della mia
gara – ammette Daniel, con un filo di imbarazzo – dopo la
Malesia sono rimasto positivo e concentrato, ma se mi aves-
sero detto che sarei arrivato settimo in Cina avrei pensato ad
uno scherzo. L’ultima volta che mi ero qualificato così bene
adunGP era stato inBahrain, un sesto posto. Qui volevo pro-
prio far vedere a tutti di cosa sono capace Ora si tratta di dare
continuità a questo momento positivo».
Sulla velocità in pista di Ricciardo ci sono pochi dubbi, fin dal
suo debutto nel 2011. Negli anni passati nella World Series
Renault ha dimostrato di essere un driver capace di grandi
imprese, ma con qualche difficoltà a lottare per traguardi
apparentementeminori quando si tratta di venire a patti con
una macchina non perfetta. La Toro Rosso sotto la guida di
James Key in questo avvio di stagione gli sta fornendo uno
strumento finalmente all’altezza, ora alla Red Bull devono
convincersi che Ricciardo non è solo un driver veloce, ma
anche un lottatore. Uno pronto a guadagnarsi il posto met-
tendo da parte la timidezza e vincendo l’«eliminatoria» con
Vergne. Anche quando non ci sarà il paisà Webber a dargli…
una mano.