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MONDIALE RALLY
PORTOGALLO
Guido Rancati
In testa al gruppo dopo la prima prova spe-
ciale, dietro a Mads Ostberg dopo la secon-
da e definitivamente in testa dopo la terza,
quella fatale alle ambizioni del norvegese e
di Malcolm Wilson. A ripensare alla trama
del quarto capitolo del romanzo iridato, la
tentazione di credere che per Sébastien
Ogier sia stato tutto facile è forte, dannata-
mente forte. E invece l’asso francese raccon-
ta una storia diversa. Ricorda che dopo esse-
re stato costretto a disertare lo sprint di Fafe
per i postumi di una complicata infezione
virale aveva temuto di non riuscire neppure
a partire e confessa che alle prime battute
dell’ultime tappa s’era quasi rassegnato a
dover gettar la spugna: “Quando la frizione
ha iniziato a slittare – spiega – mi sono det-
to che non ce l’avrei fatta a tornare al cam-
po-base: troppa la strada ancora da percor-
rere per sperare di riuscirci”. Invece, di lì a
poco, il problema che rischiava di rovinare
la festa a lui e a tutto il clan della Volkswa-
gen è sparito. La frizione ha ripreso a funzio-
nare e, preso atto che Jari-Matti Latvala era
scivolato indietro per un problema alla tra-
smissione della sua Polo, per andare a inta-
scare la sua terza vittoria stagionale non ha
dovuto fare altro che controllare Mikko Hir-
vonen. Parla di miracolo, il nuovo campio-
nissimo francese. Esagera un po’, ma rende
l’idea. Lascia intendere che anche lassù c’è
chi lo ama. E dev’essere proprio così,
Quattro gare, tre vittorie. Il ruolino di mar-
cia del transalpino, fin qui battuto solo da
Sua Maestà Sébastien Loeb al Monte-Carlo,
è impressionante. Viaggiando a una media
di oltre venticinque punti a gara ha già mes-
so una solida ipoteca sul titolo piloti e sta tra-
scinando la Volkswagen alla conquista di
quello costruttori. Tanta roba, insomma. Lui
galoppa e gli altri trottano. Tutti, anche il fin-
landese suo compagno d’avventure con la
Polo che pure, sulla terra lusitana, ha dato
finalmente segni di risveglio. Anche Mikko
Hirvonen che fatica più del previsto (e del
lecito) ad adattare la DS3 ai suoi gusti, alle
sue necessità. Che non riesce a trovare quel
guizzo che gli permetta di tornare a battersi
per vincere. In Portogallo, il Pallido ha vis-
suto un altro fine settimana difficile. Lo sva-
rione di Dani Sordo, troppo presto fuori dai
giochi che contano davvero, gli ha (forse)
impedito di innestare la baionetta nel finale.
Ma la sensazione, netta, è che non ce l’avreb-
be comunque fatta a ribaltare la situazione.