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Di Lui si dice: “ E’ la copia di Armand-Jean
du Plessis Richelieu”. I suoi modi infatti sono
pacati e gentili come quelli di un politico con
la P maiuscola. Al tempo stesso è abile nelle
relazioni come un grande cardinale. E nelle
situazioni difficili non perde mai il sangue
freddo. In cinque anni di SuperTrofeo Lam-
borghini Michele Brusa non ha mai perso la
calma, ha sicuramente tanto sudato senza
mai farlo vedere e ha, senza alcun dubbio,
contribuito a far crescere la sua realtà ma
anchequelladelmonomarcaLamborghini,in
cui crede moltissimo.
Nipote del fondatore del Gruppo Bonaldi, da
tre generazioni impegnato nel settore auto-
motive, lo abbiamo incontrato durante la pri-
ma gara del Lamborghini Blancpain Super-
Trofeo, stagione 2013, aMonza, e siamo pas-
sati dal passato al presente senza privarci di
una visione sul futuro.
Michele Brusa chi
è?
E’ il responsabile
commerciale della
Bonaldi eper ilmotor-
sport si occupa della
gestione team imma-
gine, marketing e
commerciale. I rap-
porti con i piloti e gli
sponsor sono seguiti
direttamente dalla
proprietà. L’interfac-
cia tecnica è rappre-
sentata dagli ingegne-
ri e dai loro collabora-
tori; per qualsiasi
altro tipo di proble-
matica interviene direttamente la proprietà”.
Progetti per il futuro a lungo termine?
Miglioramento costante della qualità in ter-
minidivettureeattrezzature,mantenendogli
impegni attuali e consolidando quanto fino-
ra fatto. All’inizio avevamo una sola Lambor-
ghini, lo scorso anno due, quest’anno tre. Mi
piacerebbe con Lamborghini arrivare in
GT3.”
Cosa ha imparato dal motorsport?
E’ abbastanza anomalo che una concessio-
naria si dedichi al motorsport ma la passione
e le esigenze di soddisfare qualsiasi richiesta
dei clienti è stata una leva importante. Que-
sto inoltre ci permette di migliorare il know
how. E’ il nostro centro di Ricerca e Svilup-
po.”
Quindi, vent’anni fa, il primo approc-
cio al motorsport è stato imposto dai
clienti…
Sì ma fin da subito abbiamo deciso di non
avvalerci di aziende esterne. Anche comepar-
tner. Volevamo, infatti, far crescere le nostre
persone, quindi la nostra azienda. Questo è
stato un punto fondamentale, perseguito con
determinazione da tutta la nostra famiglia:
migliorarsi per offrire il miglior servizio pos-
sibile”.
Quante sono le persone impegnate a
seguire il Motorsport?
Fissesonoquattropersone,totalmentededi-
cate. A rotazione i meccanici di Lamborghini
e Porsche ci supportano in occasione delle
gare. Questo crea affiatamento in azienda e
rende tutti più competenti. Nelle corse c’è
pressione e passione: tutto questo, quando si
torna a casa, si riversa a cascata nelle nostre
officine”.
Oggi con la crisi come si convive?
La crisi non ha più di tanto intaccato il set-
tore motorsport. ”
Mai avuto voglia di correre?
No. Giriamo in pista ma mai nessuno si è
cimentato nelle corse. Lasciamo gareggiare i
professionisti e i gentleman driver”.
Quale è la regola da seguire nel motor-
sport per durare vent’anni?
La stessa regola che segue il gruppo Bonal-
di da 50 anni: lavorare seriamente e con tra-
sparenza. Mantenere le promesse.”
Cosa fa più male nelle corse?
La sfortuna. Nel business se si pianifica nel
modo corretto le variabili sono relativamen-
te gestibili, nel motorsport il risultato non è
sempre controllabile perché può succedere
sempre l’imprevedibile. Ci sono tantissime
variabili: dal guasto tecnico all’incidente di
gara”.
La cosa più bella?
Raggiungere il risultato. Vedere la propria
auto davanti a tutti. E’ una soddisfazione per-
sonale per tutti quelli che ne sono coinvolti”.
Il ricordo più bello?
Iprimissimi anni del SuperTrofeo: dadebut-
tanti siamo arrivati terzi in Campionato con
Bellini. E non per niente l’auto a cui sono più
affezionato è la Gallardo n.3 “
Aproposito di vetture: quantemacchi-
ne da corsa ha avuto la Bonaldi in 20
anni?
Circa 30”.
Tornandoallanumero3cheè lavostra
Lamborghini impegnata da cinque
anni nel SuperTrofeo e non solo: ha
mai fatto rialzi del motore? Come affi-
dabilità cosa ci può dire?
Solo che bene.
Pochi guasti tecni-
ci. Anche nelle 12
ore di Abu Dhabi
nessun problema.
Il v10ha avuto solo
un rialzo.”
Tante corse tan-
ti piloti. Di
Zaugg
cosa
dice?
Grande profes-
sionistaoltreaper-
sona positiva con
cui lavorare. E’ un
pilota molto bravo
anche nel set up.
MarcoBielli, il nostro ingegnere che viene dal
GP2 e ha una notevole esperienza si trova
molto bene”.
Quest’anno lamacchinahamolterego-
lazioni. Per la prima volta si vedranno
i valori dei team. E’ sicuro del suo
team?
Certo. Io sono estremamente fiducioso per-
ché la vettura la conosciamo bene. Abbiamo
il know how per gestire le regolazioni. Con
una certa presunzione mi trovo ad affermare
che ci divertiremo ancora di più”.
Sogno nel cassetto?
Stare con i piedi per terra e continuare l’av-
ventura iniziatanel 1959damiononno e con-
tinuare la storia dell’azienda che garantisce
un futuro per 250 famiglie”.
Che macchina predilige?
LaGolf, perché con ilMaggiolino, hanno fat-
to il successo della nostra azienda.”
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ANNI DI BONALDI: PARLA “RICHELIEU”
Brusa
con
Comini