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Stefano Semeraro
I corpi del reato riposano come cadave-
ri sospetti nelle sacche di plastica in un
telefilmpoliziesco.Ma l’ispettore si chia-
maPaul, PaulHembery, capodelmotor-
sport allaPirelli. «Cene sono tanti, enon
sono piccoli pezzi. Molto drammatico.
Indagheremo». La vittima più eccellen-
te del pomeriggio di una domenica da
cani è Felipe Massa, che in Bahrain si è
dovuto fermare due volte ai box per
sostituire la gomma posteriore destra
della sua Ferrari, al 17esimo e al 28esi-
mo giro. La prima volta si è trattato di
una delaminazione, la seconda di una
foratura che ha letteralmente fatto
esplodere la copertura di Felipe, lascian-
dolo all’improvviso su tre ruote. Colpa
dei detriti, che già avevano “assassinato”
la sospensione della Mercedes di Lewis
Hamilton nel corso delle libere del saba-
tomattina. O forse di un contatto. O for-
se ancora di una mescola sbagliata,
come qualcuno – vedi il caso di Jacques
Villeneuve – insinua: «Non è possibile
che le gomme si sgretolino in questa
maniera». SecondoMassa si è trattatodi
due episodi separati e diversi. «Nel pri-
mo caso si è distaccato il battistrada –
sostiene Felipe – e infatti sentivo molte
vibrazioni. Nel secondo una foratura
dovuta ad un detrito, perché io non ho
toccatonessuno. Nonmi eramai succes-
so in tutta la carriera di forare due volte
la stessa gomma».
Sfortuna, fatalità? «Sulla prima gomma
abbiamo trovato un taglio sulla superfi-
cie – approfondisce Hembery – sulla
seconda uno sulla spalla, e c’è traccia di
carbonio proveniente da un’altra vettu-
ra, sicuramente la pista era piena di
detriti. Nel secondo caso, probabilmen-
te undetritoha causatouna piccola fora-
tura, che poi a causa dell’aria molto cal-
da è improvvisamente scoppiata». Per
Massa comunque una gara difficile, ini-
ziata con la toccata ad Adrian Sutil che
gli ha danneggiato l’ala anteriore. «Mi
ha causato un po’ di sottosterzo, ma
avrei potuto anche fare tutta la gara così.
Non è stato quel contatto la causa di
quello che è successo dopo». Il brasilia-
no aveva scelto una tattica a sorpresa
nelle qualifiche, scegliendo di utilizzare
le gomme dure in qualifica per spariglia-
re i conti in gara, ma alla fine la strate-
gia scelta non si era comunque rivelata
realistica, e il quindicesimo posto finale
lascia la bocca piena di fiele. «Per noi
erano impossibili due soste – ha detto
Felipe – io ci ho anche provato ma con-
sumavamo troppo gli pneumatici rispet-
to a Lotus e Force India. Non aver pre-
so punti è frustrante». Roba che ti lascia
con il morale a terra.
LOSCIA