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GP BAHRAIN
LOTUS
Massimo Costa
A lui piacciono le sfide difficili. Forse. Perché nulla sembra smuoverlo
o emozionarlo. Storia vecchia. Ma la scelta di effettuare due sole soste
era di difficile interpretazione all’inizio del Gran Premio. Poteva esse-
re fallimentare, invece Kimi Raikkonen ha saputo gestirla al meglio
raccogliendo un preziosissimo secondo posto con la Lotus-Renault.
Per farlo, ha dovuto percorrere ben 16 giri con le medie con le
quali era partito. Una specie di record, Paul Di Resta che aveva
la sua stessa strategia si è infatti fermato al 14° passaggio. Ma
lui ha proseguito imperterrito, conscio che non poteva fare
diversamente, attento a non commettere errori o a “uccidere”
le gomme, cosa che lo avrebbe portato ai box prima del pre-
visto. Compiuta la missione, con le hard nuove è andato
avanti fino al giro 34 per poi arrivare al traguardo (57 tor-
nate). Non si era qualificato bene, una delusione la quinta
fila dopo che il venerdì aveva messo tutti dietro. Ma la
Lotus E21 sembra soffrire in velocità massima e Raikko-
nen non l’ha mandata a dire: “Dobbiamo trovare qualco-
sa che ci aiuti a crescere, non siamo abbastanza rapidi.
La strategia sulle due soste l’abbiamo decisa il venerdì,
all’inizio ho fatto fatica e ho perso parecchie posizioni
soprattutto nei primi due giri. Ma alla fine ha funzio-
nato perché mi sono ritrovato secondo recuperando
terreno. Sta andando bene, però se Vettel continua a
vincere…”. Sono 10 i punti che lo separano dal pilota
della Red Bull. Una posizione, quella di inseguitore
del leader del mondiale, che non lo scompone, anzi,
per lui è normale. Ma in Lotus vivono la situazione
con grande euforia. Del resto, il loro budget è inferio-
re a quello della stessa Red Bull, ma anche della Ferra-
ri o della coppia McLaren e Mercedes. Eppure la pro-
grammazione attuata da Eric Boullier, la bontà delle
soluzioni tecniche inserite da James Allison sulla E21,
stanno portando i risultati. Grazie aRaikkonen ovviamen-
te. Che nel team di Gerard Lopez ha tutti ai suoi piedi. Nel
senso che, avendo ben presente il carattere del finlandese,
non si sognano di certo di cambiarlo, di imporgli regole, ma
gli lasciano la massima libertà. Non lo stressano insomma. E
lui pare gradire perché li ripaga con risultati eccezionali. Vi
ricordiamo un dato. Raikkonen è tornato in F.1 nel 2012 con la
Lotus, dopo le esperienze nel mondiale rally, e su ventiquattro
GP disputati, per ventiquattro volte ha visto il traguardo. Di que-
ste, in ventitre occasioni ha concluso in zona punti rimediando
nove posizioni da podio più una vittoria.
In Lotus sono decsiamente ottimi psicologici e non solo con Raik-
konen. Romain Grosjean prima è stato ripreso in F.1 dopo che ne
era uscito malamente, poi gli hanno permesso di riprendersi men-
talmente dopo i disastri del 2012, ha avuto un avvio di stagione
timido rispetto a quello di Raikkonen, ma ha concluso i primi tre
GP in zona punti (10°, 6°, 9°). In Bahrain, il cambio di passo. Su
di lui gravavano le solite cornacchie, ma ci ha pensato Lopez a scac-
ciarle confermando piena fiducia al franco-svizzero. E lui che combi-
na? Disputa una splendida gara e pur con una strategia diversa da quel-
la del compagno (tre pit-stop) ha concluso al terzo posto disputando
un eccellente stint finale quando con le medie nuove è andato a pren-
dersi il podio.