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FORMULA 1
RED BULL
Stefano Semeraro
Tutti cavalieri, anzi, tutti matador. Tutti
contro il Red Bull che a Bahrain ha dimo-
strato di saper fare ancora la voce grossa,
addirittura prescindendo dalla sua arma
letale delle ultime stagioni, la pole assicu-
rata.
«
Sebastian in Bahrain è sempre il favorito
ha detto Lewis Hamilton – quindi la sua
vittoria non è stata una sorpresa per noi.
Ma non credo che nei prossimi Gp per la
Red Bull sarà così facile, perché nelle ses-
sioni di qualifica li ho visti faticare. Stavol-
ta non scapperanno via come al solito».
Martin Whitmarsh alla McLaren ha le sue
belle gatte da pelare, fra una macchina
ancora lontana dagli standard sperati e le
lamentele di Button per l’irruenza di Perez,
eppure il team principal inglese non ha
rinunciato a tirare stoccate al collega Chris
Horner, insinuando che dopo il pateracchio
cinese non deve essere stato facile placare
gli animi nel team gialloblù. «Non voglio
criticare nessun team – ha detto, con finta
diplomazia – perché se nel 2007 noi aves-
simo favorito un pilota invece di un altro
avremmo vinto il titolo. Però non sarei sta-
to molto felice sapendo che la gara l’avevo
decisa io nel mio studio di Woking. Fra l’al-
tro dire a un pilota cosa deve o non deve
fare è molto pericoloso, e può rappresenta-
re anche una rottura del contratto. Il succo
è che devi sempre dire “fateli correre”, e se
poi qualcosa va male essere anche pronto
ad assumerti tu le responsabilità facendo la
figura dello sciocco». Siluro verso Horner,
partito.
Ad agitare le acque della guerra psicologi-
ca poi ci si è messo anche il presidente del-
la Mercedes, Niki Lauda, con la sua lingua
affilatissima. «Non capisco cosa aspetti la
Red Bull ad annunciare l’ingaggio di Kimi
Raikkonen – ha dichiarato l’ex driver del-
la Ferrari ad Autosprint – e’ una decisio-
ne che hanno già preso e che è anche la più
logica, perché rafforzerà il loro team.
Raikkonen non è certo inferiore a Hamil-
ton, Alonso o Vettel». Il solito Niki che
dice quello che pensa, ma anche un modo
per riscaldare il sedile del campione in
carica, che in passato ha dimostrato di non
essere proprio impermeabile alle critiche
e alle insinuazioni. «Non importa chi sarà
il mio compagno di squadra – ha ribattu-
to subito Vettel – se vuoi vincere devi bat-
tere tutti. Poi con Kimi ho un buon d’ac-
cordo, lui è un tipo molto onesto e siamo
entrambi maturi a sufficienza per gestire
una situazione del genere». Non si direb-
be poi così facile, a giudicare da come è
andata e sta andando con Webber, ma è
anche vero che se ad aprile già si parla del-
la prossima stagione e tutti mirano a vel-
licare la sensibile psicologia di Seb, un
motivo deve esserci. Che abbiamo paura
di scoprire in Europa che la Red Bull,
anche quest’anno, anche con il caldo, va più
forte di tutti?
Non credo che nei prossimi Gp per la Red Bull sarà
così facile, perché nelle sessioni di qualifica li ho visti faticare.
Stavolta non scapperanno via come al solito
LEWIS HAMILTON