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Stefano Semeraro
Calma e qualifica. Le doti dei forti a
Maranello in vista dei prossimi Gp sono
queste.
L’inizio del campionato non è stato esal-
tante ma neanche disastroso, l’impor-
tante alla vigilia del primo GP europeo è
non farsi prendere dallo sconforto, dal-
l’agitazione o dalla depressione. La F138
è una buona vettura che va sviluppata, e
il primo settore dove occorre intervenire
è quello che decide le sorti del sabato del
Circus.
«
Abbiamo già dimostrato di avere un
ottimo ritmo di gara – ha confermato
Simone Resta, progettista della Scude-
ria, parlando ad Autosport – il gap con
gli avversari più forti che esisteva nel
2012
è stato colmato, ma c’è ancora del
lavoro da fare sul giro secco, che ora rap-
presenta la nostra priorità. Imparare a
conoscere le gomme e capire come
gestirle è un fattore importante, soprat-
tutto perché è cruciale capire se è meglio
orientare il set-up sulle qualifiche o sul-
la gara. Al momento direi che per la Fer-
rari è la prima ipotesi che regge».
Per evitare problemi con il software e la
sicurezza dei suoi computer Maranello
in questi giorni ha iniziato a utilizzare a
pieno le soluzioni della moscovita
Kasperky Lab, ma per scongiurare che il
virus dell’impazienza e del panico inizi a
serpeggiare nella squadra servono “fire-
wall” mentali.
«
Nonostante tutto l’atmosfera a Mara-
nello è tranquilla – ha smorzato i toni il
test-driver della Rossa, Marc Gené – il
problema con il Drs che si è verificato in
Bahrain è un caso isolato, e non succede-
rà più. E sono convinto che quest’anno
combatteremo fino alla fine». Secondo
Helmut Marko il vero rivale della Red
Bull quest’anno sarà la Lotus, ma per
Gené le dichiarazioni del mefistofelico
consulente del team anglo-austriaco è
solo fumo. «Ci sono tante squadre che
hanno paura di noi, e ancheMarko fareb-
be bene a preoccuparsi. No, la sua è solo
guerra psicologica».
I genieri – anzi, scusate: gli ingegneri –
Ferrari intanto stanno terminando il pac-
chetto di sviluppo aerodinamico che ver-
rà testatonei prossimi giorni a Idiada nel-
la speranza di poter essere messo in pista
a Montmelò. Dopo la guerra fredda della
psicologia, si torna alla guerra calda in
pista.
Ecclestone
pagherà solo i primi
10
team
Bernie Ecclestone è tornato alla carica parlando di
soldi. Il Supremo ha ribadito che la F.1 presto sarà
quotata in borsa – sarà la volta buona? – e
soprattutto che a fine 2013 solo i primi 10 degli 11
team in gara nel Mondiale di quest’anno riceveranno
il premio di 10 milioni di dollari. Colpa, o merito, della
caduta del vecchio patto della concordia, e
dell’entrata del nuovo, come Ecclestone ha
finalmente chiarito in una intervista al Daily
Telegraph. «Per tre anni abbiamo pagato tutti i team,
perché c’era un accordo con la Mosley (risalente al
momento dell’ingresso dei tre nuovi team, ndr), ma
d’ora in avanti pagheremo solo i primi 10. La
Marussia non ha accordi commerciali con noi, questo
è tutto». Il nuovo patto prevede una fetta più ampia
degli introiti per i team – si è passati dal 50 al 63 per
cento – ma meno tutele “sindacali”. Alla Marussia
non l’hanno presa bene, anche se fino ad ora per
evitare ripercussioni avevano passato sotto silenzio
l’esclusione dal nuovo patto.