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ARRIVA LA
SUPERLICENZA
A PUNTI
Stefano Semeraro
Dove i soldi non bastano, potrebbero arrivare le squalifiche. I grandi capi della F.1 si riuniran-
no infatti nel prossimo weekend a Barcellona per discutere la possibile introduzione di un siste-
ma di penalità pensato per colpire i piloti recidivi che in pista si ostinano a tenere comporta-
menti scorretti e/o pericolosi. Lo scrivono la AFP e il Times, spiegando che è stato Charlie Whi-
ting, direttore di corsa e delegato tecnico della FIA, a convocare i boss delle scuderie per Mon-
tmelò. Fino ad oggi contro i “pierini” della gare si sono usati i guanti bianchi: penalizzazioni sul-
lo schieramento e multe le cui entità, considerati gli stipendi e i budget che girano nel Circus,
appaiono veramente irrisori, e comunque insufficienti per funzionare da deterrente. In futuro
potrebbe scattare una sorta di codice di demerito – un po’ come la patente a punti – in grado di
far scattare sospensioni per una o più gare per i più perserveranti nell’errore. Un passo avanti
che probabilmente si impone, vista la disinvoltura con cui molti piloti affrontano certe situazio-
ni di gara, senza preoccuparsi dei danni che possono provocare agli avversari. Ma che va anche
ponderato con attenzione, per evitare che il “racing correctly” snaturi le gare rendendole asetti-
che per il timore dei protagonisti di incorrere in sanzioni pesanti, solo per aver tentato un sor-
passo appena un po’ rischioso, come è nella natura delle gare. «E’ una faccenda complessa - ha
ammesso Whiting – e dobbiamo agire con equilibrio, perché bandire un pilota è una faccenda
molto grave. Dobbiamo essere sicuri che ogni pilota che viene sospeso meriti effettivamente la
sospensione. Probabilmente si tratterà di registrare tutti i casi di infrazione sperimentando die-
tro le quinte un sistema di penalizzazione per vedere come potrebbe funzionare, e poi di appli-
carlo realmente quando saremo sicuri che si possa rivelare affidabile».
Penalizzazioni in griglia e multe non bastano più: da
Barcellona potrebbe uscire un codice di comportamento che
comprenda anche squalifiche per una o più gare nei confronti
degli indisciplinati. Occhio però a non ingessare i sorpassi
Watson: «Mi aspetto altre scintille alla Red Bull»
A proposito di monellate e litigi. Secondo alcuni esperti di F.1 intervistati dalla BBC, la tensione fra Mark Webber
e Sebastian Vettel relativa al fattaccio di Sepang non è affatto calata come tutti in Red Bull vorrebbero far
credere. I rumors sul fatto che Webber lascerà alla fine del 2013 ormai si sprecano, ma qualcosa di poco
piacevole potrebbe succedere anche prima. «L’incidente della Malesia è stato nascosto sotto il tappeto –
sostiene John Watson, ex pilota F.1 degli anni ‘80 – ma non so quanto potrà rimanerci». Il fatto che Vettel abbia
dichiarato che anche in futuro potrebbe disobbedire a degli ordini di squadra non tranquillizza certo Webber.
«
Posso immaginare – continua Watson - Mark che pensa ‘ho fatto la cosa giusta e mi hanno impedito di vincere
la gara, e mi ritrovo con un compagno di squadra che non obbedisce agli ordini di squadra, ma non viene né
multato né punito: perché allora dovrei obbedire io?’. E’ stato un grave errore permettere a Vettel di
infischiarsene bellamente dell’autorità del team principal. Hanno aperto il vaso di Pandora. Chi potrà controllare
Vettel ora?». Problemi in vista, insomma, magari già a partire da Montmelò.