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LA PAROLA
ALL’INGEGNERE
ALLISON: «BASTA
UN NIENTE A FARE LA
DIFFERENZA»
James Allison ha firmato la monoposto rivelazione del mondiale
2013,
la Lotus E21. Già lo scorso anno non era andata per nulla male
con la E20, ma ora vi è la sensazione che con la attuale vettura Kimi
Raikkonen, e perché no Romain Grosjean, possano andare a scalfire
quelli che sono i team da tempo protagonisti assoluti del mondiale,
ovvero Ferrari e Red Bull.
Cosa porterete di nuovo in Spagna?
«
In Catalogna non porteremo nulla di rivoluzionario, ma un sacco di
cose che dovrebbero aiutarci ad andare veloci. Abbiamo un nuovo
dettaglio nell’ala anteriore, una nuova aerodinamica nel posteriore,
modifiche al diffusore e un tipo diverso di alla posteriore: il necessa-
rio per mantenerci in caccia.
Cosa pensa delle nuove mescole che porterà la Pirelli?
«
Abbiamo usato le mescole soffici e dure della Pirelli negli ultimi
anni, quindi siamo rimasti sorpresi nel vedere che avevano optato
per le più conservative gomme dure e medie questa volta, anche se
si tratta di una versione rivista rispetto a quella che abbiamo usato
fino ad ora nel 2013. Le nuove dure assomigliano un po’ a quelle del
2012,
fornendo un miglior grip a basse temperature rispetto a quel-
le con cui abbiamo iniziato l’anno, quindi sono più in armonia con le
altre mescole. Dovrebbe funzionare bene per noi in gara, e il gap fra
le option e le prime in qualifica dovrebbe essere minore rispetto agli
anni passati, dando più opzioni per affrontare il Q1 e il Q2».
Nelle qualifiche del Bahrain cosa era andato male?
«
Non siamo riusciti a riprodurre il tempo che avevamo fatto nel Q2,
nonostante Kimi fosse convinto di aver fatto un buon giro. Ma fra i
migliori la distanza è così minima che il margine più piccolo può fare
la differenza: una piccola variazione di temperatura sulla pista, una
minima diversità fra un treno di gomme e l’altro, un cambio di dire-
zione o di forza del vento, o addirittura il modo in cui un pilota usa
le gomme nel giro di lancio possono diventare un fattore. Fortuna-
tamente però, era un circuito dove un podio era possibile sia parten-
do dalla pole che da più dietro».